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Visualizzazione dei post da giugno, 2021

A MARIBOR (in streaming)... PER UNA BUTTERFLY ITALO/SLOVENA

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All’Opera di Stato Slovena di Maribor è andata in scena nei giorni scorsi un interessante edizione di Madama Butterfly , capolavoro di Giacomo Puccini. Lo spettacolo, non nuovo e prodotto interamente dall’istituzione culturale slovena, vede intrecciarsi un solido connubio italo-sloveno: l’allestimento ha la regia di Pier Francesco Maestrini, la direzione orchestrale è affidata al maestro Stefano Romani, mentre il cast vocale è quasi interamente sloveno. Lo spettacolo di Maestrini, con scene di Nicolas Boni e costumi di Luca dall’Alpi, è nel solco della tradizione. Un unico ambiente per tutta l’opera fa da sfondo alle vicende tragiche della piccola Cio-Cio-San: una tipica casa giapponese, con pareti mobili si innalza in alto, accessibile attraverso una serie di passerelle in legno mentre sullo sfondo di essa (che è sulla collina di Nagasaki) si vede il mare, ora calmo ora tranquillo, oppure tanti ciliegi in fiore. Il regista sta dalla parte della classicità e nulla pare storpiato ri

A BERLINO (in streaming)... PER LA FANCIULLA DI PUCCINI/PAPPANO

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Tra il catalogo delle opere di Giacomo Puccini ritengo che La fanciulla del west rivesta un tassello molto importante che la rende, a mio parere, l’opera più complessa del maestro di Lucca. Opera “moderna” questa, concepita intorno al dramma di David Belasco The Girl of the Golden West , che ha avuto la sua prima rappresentazione al Metropolitan di New York nel 1910. Moderna soprattutto per la concezione musicale che ne ha Puccini: orchestrazione raffinata, compagine orchestrale immensa (strabordante la sezione dei legni soprattutto), melodie ricercate, atmosfera che ci prelude all’arte che negli anni successivi vivrà il suo boom e cioè il cinema. Capolavoro non molto eseguito, la Fanciulla sta andando in scena in questi giorni alla Staatsoper unter den Linden di Berlino in un nuovo allestimento curato da Lydia Steier alla regia e con la direzione orchestrale di Antonio Pappano. La parte visiva (curata da David Zinn per scene e costumi oltre che da Olaf Freese per le luci) ci por