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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

A WEXFORD (in streaming)... PER UNA CHICCA SCONOSCIUTA DEL REPERTORIO FRANCESE

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Il secondo titolo del Wexford Festival Opera 2021 è una rarità assoluta, che all’ascolto ha suscitato non poco interesse: Le songe d'une nuit d'été (Il sogno di una notte di mezza estate) di Ambroise Thomas. Compositore francese pochissimo eseguito in Italia è noto soprattutto per la sua opera Hamlet , tratta dal dramma di Shakespeare, ha scritto questa opéra-comique in tre atti che, a dispetto del titolo, non è tratta dalla commedia del Bardo ma, anzi, ha tra i personaggi proprio il drammaturgo inglese oltre alla regina Elisabetta I. Ecco qui la trama. Nella taverna della Sirena a Richmond la regina Elisabetta e Olivia, la sua damigella d'onore, entrano dopo essersi   separate dal corteo reale nel parco di Richmond ed inseguite da un gruppo di marinai. All’interno della taverna trovano William Shakespeare, circondato dai suoi compagni, intento a bere a più non posso. La Regina, che è mascherata, cerca invano di richiamare alla mente del poeta un senso di cose migliori

A WEXFORD (in streaming)... PER L'INAGURAZIONE DEL FESTIVAL 2021

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L’edizione 2021 del brioso Wexford Festival Opera si è aperta quest’anno con la messa in scena di una delle opere meno eseguite di Alfredo Catalani, Edmea , andata in scena per la prima volta alla Scala il 27 febbraio del 1886. Questa la trama, per chi non conoscesse questo lavoro del compositore di Lucca. Il conte Oberto è in procinto di partire; Edmea, sua segreta amante, giura, pena la morte, di essergli fedele. Il conte padre però, che sospetta dell’illecita relazione e la osteggia (Edmea non è nobile), unisce la fanciulla in matrimonio al servo Ulmo, che l’ama teneramente. Edmea, impazzita per il dolore, gira per i villaggi con Ulmo, che si spaccia per suo fratello. Giunti in una taverna, i due si uniscono a Fritz, il capo di una banda di giullari attesi per una festa al castello del conte. Qui Oberto, che non ha mai dimenticato la fanciulla, vive in un’inconsolabile tristezza. Sopraggiungono i giullari, tra i quali Edmea: Oberto scorge l’amata ma questa, pur sentendosi attrat

A STOCCOLMA (in streaming)... PER L'ULTIMA OPERA DI CAJKOVSKIJ

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Proposta interessantissima quella fatta al pubblico dall’Opera Reale Svedese di Stoccolma che nei giorni scorsi ha messo in scena Iolanta , l’ultima opera composta da Cajkovskij e che, forse, è una delle composizioni del maestro russo meno eseguite in assoluto. Fu eseguita per la prima volta al Teatro Marinskij di San Pietroburgo il 6 dicembre 1892 in coppia con il suo Schiaccianoci , balletto che lo stesso Cajkovskij aveva musicato proprio durante la gestazione di Iolanta . Il soggetto dell’opera è abbastanza semplice. Iolanta, la figlia del re di Provenza René, è cieca. Ma per volere del padre non sa della sua menomazione: vive in un castello circondato da alte mura e con un meraviglioso giardino, è accudita da tre ancelle e dal marito di una di loro, Bertramo. Nessuno di loro parla mai di colori o di qualsiasi altra cosa che possa far sospettare alla ragazza di essere menomata. Ma re René continua a sperare che Iolanta possa guarire: solo allora potrà conoscere il suo promesso

A PALERMO (in streaming)... PER IL PRIMO VERO SUCCESSO BELLINIANO

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Il Teatro Massimo di Palermo mette in scena, dopo più di 60 anni dall’ultima recita sul palcoscenico di Piazza Verdi, Il pirata di Vincenzo Bellini. È questa l’opera della “vera e propria” consacrazione del compositore siciliano, avvenuta al Teatro alla Scala nell’ottobre del 1827, dopo le prime opere ( Adelson e Salvini , Bianca e Gernando/Fernando ). L’opera, per via di una scrittura vocale al limite dell’umano (soprattutto per quanto riguarda la parte del tenore, pensata per il “grande” Giovanni Battista Rubini) è oggi particolarmente difficile da proporre e quindi onore al teatro palermitano per la scelta. Scelta che premia soprattutto dal punto di vista musicale, ma con qualche eccezione. In breve la trama. In Sicilia, nel castello di Caldora e nelle vicinanze, nel XIII secolo. Gualtiero, conte di Montalto, perduto ogni bene si fa pirata, per vendicare i torti subiti e riconquistare l’amata Imogene. Un gruppo di pescatori tenta di soccorrere i naufraghi di un vascello, che

A MILANO (in TV)... PER LE TURCHERIE ROSSINIANE

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  Il Teatro alla Scala chiude il suo trittico autunnale dedicato al genio di Gioachino Rossini proponendo, dopo Italiana e Barbiere , il nuovo allestimento de Il turco in Italia con la regia di Roberto Andò e la direzione orchestrale di Diego Fasolis. Lo spettacolo lo si può considerare “nuovo” in quanto era andato in scena, nel febbraio 2020, per una sola recita e poi era stato cancellato a causa delle chiusure dovute alla pandemia. Ora i teatri hanno riaperto, con addirittura capienza al 100%, e quindi è data la possibilità al pubblico di poter ritornare a godersi in sicurezza gli spettacoli proposti non solo nel massimo teatro italiano ma, speriamo, anche in quelli di provincia. Torniamo però al Turco e in primis alla regia di Andò, ripresa per l’occasione da Emmanuelle Bastet, che ci riporta alla tradizione con garbo e sobrietà, senza strafare e senza troppi ammiccamenti alla farsa (cosa che può spesso capitare con quest’opera). Il suo spettacolo fila via liscio e ci presenta

A LONDRA (in streaming)... PER I DOLORI DELLA GIOVANE JENŮFA

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L’allestimento di Jenůfa di Leos Janacek in scena in queste settimane alla Royal Opera House di Londra (previsto inizialmente nella stagione scorsa e poi rimandato causa pandemia) sarà sicuramente ricordato come uno dei più interessanti degli ultimi anni di quest’opera. La regia di Claus Guth, pur non essendo un capolavoro assoluto, rende molto bene la vicenda narrata da Janacek e tratta dalla pièce Její pastorkyňa (La sua figliastra) di Gabriela Preissová. La scelta di Guth è quella di non ricorrere ad una concezione registica realistica e prettamente estetica del mondo di Jenůfa (l’aspetto folkloristico è molto presente nella partitura e nelle atmosfere) mentre l’aspetto su cui maggiormente ci si sofferma è sostanzialmente l’astrattismo e il simbolismo che dal lavoro di Janacek si possono ricavare. In base a questa concezione registica ben si inseriscono le scenografie vagamente claustrofobiche (nel primo e secondo atto soprattutto) di Michael Levine: il primo atto è ambientato

A PARMA (in streaming)... PER IL BOCCANEGRA VERDIANO

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Secondo titolo operistico del Festival Verdi di Parma 2021 è il Simon Boccanegra eseguito al Teatro Regio in forma di concerto con la direzione orchestrale di Michele Mariotti e un cast, sulla carta, molto interessante. Partiamo innanzitutto dalla direzione d’orchestra, vera punta di diamante della serata. Michele Mariotti affronta per la seconda volta l’opera dopo averla eseguita quasi 15 anni fa a Bologna aprendo la sua prima stagione da direttore musicale del Comunale felsineo. Gli anni di esperienza (fatta in giro per il mondo) e la conseguente maturità giovano senz’altro alla sua concertazione. Il suo Boccanegra è un dramma meditato, intimo, cupo e teatralissimo, pur nella condizione di recita concertante. Gli accenti che riesce ad ottenere dall’Orchestra e dal Coro del Teatro Comunale di Bologna sono ottimali per l’ambiente tratteggiato dall’opera verdiana; il volume non è mai sovrastante, l’accompagnamento delle voci è sempre congruo, ogni singola nota e ogni singolo accento

A ROMA (in TV)... PER LA RISURREZIONE DI SANTA CECILIA

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Onore a Rai5 che ieri sera ha dato la possibilità di poter godere del concerto inaugurale della stagione sinfonica 2021-2022 dell'Accademia di Santa Cecilia. In programma uno dei massimi capolavori di Gustav Mahler: la Sinfonia n. 2 in do minore per soli, coro e orchestra "Resurrezione". Sul podio dell'orchestra romana il direttore ospite principale  Jakub Hrůša assieme al coro diretto da Piero Monti e alle soliste  Rachel Willis-Sorensen (soprano) e  Wiebke Lehmkuhl (contralto). Un po' di storia della composizione (tratta dal  programma di sala, curato da Giorgio Pestelli, del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia del 21/11/93)... Mahler compose la sua  Seconda Sinfonia  fra il 1887 e il 1894, quando era direttore del Teatro dell'Opera di Budapest e di Amburgo; dopo una esecuzione parziale (i tre primi movimenti) diretta a Berlino nella primavera del 1895, Mahler presentò l'opera completa, sempre a Berlino, il 13 dicembre 1896: ai tre bra