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Visualizzazione dei post da 2021

LE MIGLIORI PRODUZIONI OPERISTICHE VISTE NEL 2021... naturalmente parere personalissimo

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Siamo ormai giunti alla fine di questo 2021, ancora fortemente segnato dalla pandemia, che ha messo a dura prova i teatri di tutto il mondo. Lasciandoci guidare dallo streaming, dall'ascolto alla radio e da alcune rappresentazioni dal vivo posso dire che comunque l'anno è stato abbastanza interessante in quanto a tipologia di produzioni. A mio parere questi sono i cinque spettacoli che mi sento di ricordare in questo anno, sperando che il 2022 ci riporti sempre più alla normalità. Le cinque produzioni non hanno una classifica ma, per me, sono state (almeno rispetto rispetto a ciò che ho visto) le più significative. - Die sieben Todsünden (I sette peccati capitali) e Mahagonny-Soingspiel di Kurt Weill messi in scena al Teatro alla Scala di Milano con la direzione orchestrale di Riccardo Chailly e la regia teatrale di Irina Brook Qui la recensione:  Dittico Weill/Brecht a Milano - Samson et Dalila  di Camille Saint-Saens, messo in scena al Teatro Antico d'Orange, con la dir

ALMANACCO OPERISTICO - 16 DICEMBRE - DEBORA E JAELE di Ildebrando Pizzetti

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DEBORA E JAELE Dramma in tre atti proprio, dal Libro dei Giudici Musica di Ildebrando Pizzetti   Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 16 dicembre 1922 «La prima opera veramente tutta mia»: con queste parole Pizzetti annunciava la nascita di Debora e Jaele , quasi a voler ratificare un allontanamento da D’Annunzio, il ‘poeta incantatore’ con cui si era aperta la sua carriera teatrale. Il compositore questa volta aveva provveduto in prima persona alla stesura del libretto e non aveva cercato il consenso dell’Immaginifico ma di un altro poeta, Annibale Beggi, l’amico col quale aveva già collaborato per l’idea giovanile di Sabina . Tuttavia, l’atteggiamento dannunziano – comunemente riconosciuto al dramma musicale di Pizzetti (specialmente nella produzione di quel periodo), indipendentemente dal fatto che libretto o soggetto appartengano al poeta o siano propri – è rintracciabile anche in quest’opera, opportunamente filtrato: l’esaltazione di un individuo spiritualm

ALMANACCO OPERISTICO - 15 DICEMBRE - LA VESTALE di Gaspare Spontini

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LA VESTALE Tragédie lyrique in tre atti di Victor-Joseph-Étienne de Jouy Musica di Gaspare Spontini   Prima rappresentazione: Parigi, Opéra, 15 dicembre 1807   La protezione dell’imperatrice Joséphine permise a Spontini di approdare all’Opéra, non senza fare una lunga anticamera, con quella che il compositore stesso avrebbe salutato come «la grande révolution deLa vestale», un capolavoro in grado di proiettare verso il successo su scala europea i suoi autori e di stabilire Spontini come l’indiscusso interprete ufficiale della grandeur imperiale. La partitura era già pronta dall’estate del 1805, ma l’opposizione della commissione responsabile del cartellone dell’Opéra e la concorrenza dei colleghi francesi ne posticiparono di oltre due anni la rappresentazione. Quando quest’ultima ebbe poi luogo, il successo fu clamoroso, seguito da più di duecento repliche ed economicamente redditizio sia per il teatro sia per Spontini, che si vide attribuito anche il premio per l’opera pi

ALMANACCO MUSICALE - 14 DICEMBRE - IL TRITTICO di Giacomo Puccini

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IL TRITTICO Musica di Giacomo Puccini   Prima rappresentazione: New York, Metropolitan Opera, 14 dicembre 1918 Il tabarro Opera in un atto di Giuseppe Adami   Da molti anni il compositore pensava a tre atti unici da rappresentare in un solo spettacolo teatrale: opere di atmosfera e stili diversi con cui poter toccare i caratteri tragico, lirico e comico. Dapprima (nel 1900) ebbe l’idea di musicare tre ‘quadri’ tratti dalla Commedia dantesca; in seguito, nel 1904, sperò di ricavare tre libretti dai racconti di Maksim Gor’kij, fra i quali preferiva La zattera per il suo tono cupo, ma ancora una volta il progetto andò in fumo. Passati ormai parecchi anni, fu il dramma di Didier Gold La Houppelande a risolvere i dubbi, le incertezze del musicista sulla scelta del soggetto. Esso sarebbe servito per la composizione del primo atto del Trittico , quello passionale e tragico. Puccini cercò la collaborazione di Ferdinando Martini, letterato di fama, e dello stesso commediografo