Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2019

VIOLETTA... AI TEMPI DEI SOCIAL MEDIA!!!

Immagine
Devo dire che ho riflettuto parecchio prima di condividere con voi le mie impressioni sulla Traviata parigina che tanto sta facendo scalpore (almeno a sentire i commenti qui in Italia). Il capolavoro verdiano è stata la mia prima opera vista dal vivo in teatro (nell’ormai 1989 – e io avevo 10 anni –  al Teatro Comunale di Adria con una giovane Devinu e un giovanissimo Alagna), ne ho viste altre 5 o 6 versioni dal vivo e le registrazioni audio/video della mia personale discoteca sono innumerevoli, per cui le mie riflessioni partono da questo bagaglio pregresso. La cosa che fa scalpore, fin dall’inizio dello spettacolo, è naturalmente l’aspetto visivo, dovuto alle scelte registiche di Simon Stone. Violetta è una sorta di influencer, come tante ce ne sono ai giorni nostri, praticamente onnipresente sui social, giovane e bella. Suo malgrado però la ragazza è malata di cancro (e lo si capisce dagli scambi di messaggini sul telefono con il dottor Grenvil) e fin dalle prime scen

Le opere dimenticate... "MIRRA" di D. Alaleona

Immagine
In attesa di vedere la Traviata parigina ancora un’opera praticamente dimenticata di un autore vissuto a cavallo fra l’800 e il ‘900 e morto sicuramente troppo presto. Sto parlando di Domenico Alaleona, nato e vissuto nel paese marchigiano di Montegiorgio che, seppur scomparso a soli 37 anni nel 1928, ci ha lasciato un’opera lirica di tutto rispetto, Mirra . L’opera, dopo essere stata rappresentata nel 1920 al Teatro Costanzi di Roma, è praticamente andata dimenticata ed è stata riscoperta nel 2002. Alaleona usò per il libretto dell’opera, senza alcuna modifica, il testo degli ultimi due atti della omonima tragedia di Vittorio Alfieri, ispirata a sua volta alle Metamorfosi di Ovidio. In quegli anni poi (parliamo del 1908 come anno di inizio della composizione) i temi che ispirano l’opera erano ben presenti non solo in musica ma soprattutto tra filosofi e psicologi (la teoria freudiana del complesso di Edipo era già ben presente in molte composizioni). In breve la trama.

Le opere dimenticate... "ATAHUALPA" di C. E. Pasta

Immagine
Il compositore Carlo Enrico Pasta, milanese di nascita e formatosi oltre che in Italia anche a Parigi, è uno dei tanti artisti italiani parzialmente o del tutto dimenticati dal grande pubblico di oggi. La sua importanza, a mio avviso, è tanta soprattutto per il suo rapporto con la vita musicale negli stati latino-americani dove la passione per l’opera era, nell’ottocento, una realtà ben presente anche in virtù degli stretti legami che questi stati mantenevano con quanto avveniva negli stessi anni in Europa. Pasta si trasferì in Perù nel 1855 dove vi rimase, salvo rari ritorni in Italia, fino alla sua morte nel 1898. Proprio in occasione di un ritorno in Italia nel 1875 fece rappresentare a Genova Atahualpa , su libretto di Antonio Ghislanzoni. L’opera si pensava fosse andata perduta e solo in anni recenti è stato recuperata la riduzione per canto e pianoforte mentre nulla è rimasto dell’orchestrazione. Con un lavoro certosino il compositore Matteo Angeloni ne ha curato la ri

UN'OPERA POLACCA... IN SALSA ITALIANA

Immagine
Stanislaw Moniuszko è sicuramente il maggior compositore polacco, autore di tante composizioni sulle quali spicca l’opera Halka , della quale è stato recentemente riproposto a Varsavia l’allestimento del Teatro di Poznan. L’opera quando fu scritta da Moniuszko nel 1847 fu rifiutata proprio dal Teatro Wielki di Varsavia, in quanto il tema del conflitto di classe veniva ritenuto inadatto per una rappresentazione scenica e inoltre potenzialmente pericoloso perché poteva infiammare gli spettatori. Dopo una revisione importante, durata anni, che contempla il nuovo duetto Jontek-Janusz, l’aggiunta dei ballabili, del preludio al terzo atto, nonché l’importante cambio di registro del personaggio di Janusz da tenore a baritono e la non trascurabile trasformazione da due a quattro atti, l’opera va finalmente in scena il giorno di Capodanno del 1858 e ottiene un enorme successo. In breve la trama. In casa del nobile Stolnik si sta celebrando il fidanzamento di sua figlia

Le opere dimenticate... "NOZZE ISTRIANE" di A. SMAREGLIA

Immagine
Prosegue la mia personale esplorazione di opere del repertorio italiano dimenticate troppo spesso dai teatri. Oggi vi voglio parlare di Nozze istriane , a mio avviso il miglior lavoro del compositore Antonio Smareglia, nativo proprio dell’Istria, nello specifico di Pola. Questo compositore molto poco considerato anche dalla critica del suo tempo nasce nel 1854 e produrrà, intorno alla fine del secolo, alcuni lavori molto interessanti che vedono l’influenza della cultura mitteleuropea, austro-ungarica soprattutto anche con qualche venatura di wagnerismo. L’opera si apre con un temporale in musica che minaccia la cittadina di Dignano d’Istria e già quest’atmosfera (che a me ricorda un po’ le atmosfere cupe dell’ Olandese wagneriano) ci prepara e preannuncia il dramma dei protagonisti Marussa e Lorenzo. Proprio l’amore dei due protagonisti sarà macchiato dal colore del sangue in quanto il padre di Marussa, Menico, vuole che la figlia sposi Nicola, un buon partito, disposto a

INIZIO DI TETRALOGIA... IN SALSA NORDICA

Immagine
Una delle massime imprese operistiche ancora oggi, sebbene i mezzi tecnici non siano più quelli di 100 anni, è quella di mettere in scena l’intera Tetralogia wagneriana. Se una eccezione giusta è Bayreuth o alcuni  “grandi” teatri di area germanica, per qualsiasi altro teatro è un’impresa che si può ben definire titanica. Inizia con Das Rheingold l’impresa dell’Opera Finlandese, messo in scena in queste settimane, che poi proseguirà nel maggio del prossimo anno con Die Walkure , e poi nella prossima stagione Siegfried e Gotterdammerung . Merito dell’istituzione finlandese è quella di produrre l’intera tetralogia con forze locali, sia per la parte musicale che per quella visiva. Nel programma di sala, visibile sul sito internet del teatro, Anna Kelo, regista dell’intero progetto, afferma con convinzione che la musica deve essere la guida dell’azione che si vedrà in scena. Ed in effetti la messa in scena è molto fluente, attenta alle esigenze del libretto, per nulla anti-conve

Le opere dimenticate... "AVE MARIA" di S. ALLEGRA

Immagine
Con questo post voglio sensibilizzare tutti voi sul grande patrimonio artistico che è l’opera lirica per la cultura italiana. Da Claudio Monteverdi fino ai giorni nostri i compositori italiani sono stati pionieri del “recitar cantando”. Oggi noi andiamo al cinema, oppure guardiamo Netflix… ma fino agli anni 40/50 del secolo scorso l’opera era il divertimento e il passatempo del popolo. Prima ancora era strumento di trasmissione di nozioni storiche e culturali. Come non ricordare Peri, Caccini, Monteverdi, Cavalli, Piccinni, Paisiello, Pergolesi, Cimarosa, Spontini, Cherubini, Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Ponchielli, Mascagni, Leoncavallo, Puccini, Catalani, Giordano, Cilea, Wolf Ferrari, Busoni, Menotti, Dallapiccola, Berio. Tutti loro, insieme a tantissimi altri compositori oggi semi-sconosciuti, hanno reso in questo genere musicale l’Italia come punto di riferimento nel mondo. Di questi autori appena citati conosciamo quasi tutto… ma possiamo dire lo stesso di tanti auto