Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2023

A PESARO (alla radio)... PER LA COPPIA AURELIANO / ADELAIDE

Immagine
Dopo la curiosità suscitata dall' Eduardo e Cristina  inaugurale il ROF 2023 è proseguito con altre due produzioni: Aureliano in Palmira  nel riallestimento dello spettacolo del 2014 con la regia di Mario Martone e Adelaide di Borgogna  in un nuovo allestimento con la regia di Arnaud Bernard. Avendo ascoltato le due opere alla radio mi soffermerò solo sull'aspetto musicale. Partendo da Aureliano  non si può prendere in esame la direzione orchestrale, affidata ad uno specialista della musica barocca come George Petrou. Sinceram ente l'esito della sua concertazione mi ha soddisfatto, riuscendo a dare alla buonissima Orchestra Sinfonica G. Rossini un bel timbro e giusti colori per il giovane Rossini. A cercare il pelo nell'uovo forse non sono risultate centratissime le dinamiche di tempo che, anche nel Rossini serio, sono la peculiarità del "cigno di Pesaro". Molto apprezzabile il cast, sia per l'impegno che per la resa, con le due punte di diamante dei ruoli

A PESARO (in tv)... PER LA PRIMA VOLTA DI "EDUARDO E CRISTINA"

Immagine
Finalmente dopo un bel po' di anni il Rossini Opera Festival segna un successo incondizionato per una riscoperta "vera" del catalogo rossiniano. Quest'anno infatti il festival si è aperto con la prima esecuzione assoluta dell'edizione critica di Eduardo e Cristina , lavoro scritto da Rossini per il Teatro San Benedetto di Venezia, e definito centone  cioè una partitura costituita quasi essenzialmente da brani tratti da altre composizioni.  Ascoltando l'opera sono evidenti proprio questi dettagli: non a caso i numeri che formano l'opera arrivano da Ermione, Adelaide di Borgogna, Ricciardo e Zoraide  nonché dal Mosè in Egitto , ma sono udibili anche echi che riportano al Barbiere  e alla  Donna del lago . Si tratta dunque di un Rossini minore? A mio parere nient'affatto... la straordinaria maestria del compositore pesarese ci porta un lavoro di tutto rispetto, con pagine di una bellezza estrema nonché di grande difficoltà per gli interpreti. E proprio da

A VERONA (in tv)... PER IL GIARDINO ARENIANO DEDICATO AL BARBIERE

Immagine
Sempre lodevole l'intento di portare la grande musica in tv in prima serata... Anche quest'anno la RAI porta nelle case degli italiani alcune produzioni della stagione in corso all'Arena di Verona. Si era iniziato a giugno con la diretta di Aida  e si prosegue con la messa in onda del Barbiere di Siviglia  di Gioachino Rossini, nell'allestimento ormai storico di Hugo De Ana e la direzione musicale di Alessandro Bonato. Lo spettacolo è ormai storico per il palcoscenico areniano perché il suo debutto è avvenuto nell'ormai lontano 2007 ma pare che non subisca il peso degli anni, pur nella complessità delle tante scene e movimenti che inevitabilmente si vedono (in tv forse un po' meno rispetto alla visione dal vivo) e che servono a riempire tutto lo spazio scenico. Ormai è famoso, anche per chi non l'ha mai visto, il grande giardino di rose che è animato da tante figure che quasi assomigliano agli abitanti di Lilliput (ricordi dei "Viaggi di Gulliver")

A BAYREUTH (in streaming)... PER IL PARSIFAL (SI DICE) TRIDIMENSIONALE

Immagine
I mesi di luglio e agosto sono tradizionalmente i mesi dei grandi festival musicali. Le grandi sale da concerto e i teatri (al chiuso e all'aperto) offrono programmazioni sia tradizionali che sperimentali. Il Festival di Bayreuth, come sempre ospitato nel tempio sacro del Festspielhaus, ha proposto come spettacolo di apertura la nuova produzione di Parsifal con la direzione musicale di Pablo Heras-Casado e la regia di Jay Scheib. Sulla parte visiva mi soffermerò brevemente nella seconda parte ma vorrei iniziare dall'aspetto sicuramente più interessante di tutto lo spettacolo: quello musicale. La direzione di Heras-Casado mi sa sinceramente sorpreso. Il suo è un Wagner molto "non tedesco", con tempi per lo più abbastanza spediti e ricerca di sonorità cristalline, caratteristiche queste che però non vanno ad inficiare l'amalgama e le pastosità del magma orchestrale concepito da Wagner. Certo non è il miglior Parsifal che io abbia ascoltato... ma sicuramente il più i