A VERONA (in tv)... PER IL GIARDINO ARENIANO DEDICATO AL BARBIERE

Sempre lodevole l'intento di portare la grande musica in tv in prima serata...

Anche quest'anno la RAI porta nelle case degli italiani alcune produzioni della stagione in corso all'Arena di Verona. Si era iniziato a giugno con la diretta di Aida e si prosegue con la messa in onda del Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, nell'allestimento ormai storico di Hugo De Ana e la direzione musicale di Alessandro Bonato.

Lo spettacolo è ormai storico per il palcoscenico areniano perché il suo debutto è avvenuto nell'ormai lontano 2007 ma pare che non subisca il peso degli anni, pur nella complessità delle tante scene e movimenti che inevitabilmente si vedono (in tv forse un po' meno rispetto alla visione dal vivo) e che servono a riempire tutto lo spazio scenico.

Ormai è famoso, anche per chi non l'ha mai visto, il grande giardino di rose che è animato da tante figure che quasi assomigliano agli abitanti di Lilliput (ricordi dei "Viaggi di Gulliver") e ancora una volta il suo fascino rende le vicende amorose tra Almaviva e Rosina, ostacolati da Bartolo e Basilio, ma aiutati dal fido Figaro. Le siepi si muovono e si aprono quasi come un libro vivente e questo on va assolutamente ad alterare l'aspetto gioioso e fresco dell'opera. Certo alcuni spunti macchiettistici sono inevitabili, soprattutto in Arena, dove anche lo spettatore più lontano deve godersi lo spettacolo.

Nel complesso la regia, pur un po' carica, ben si addice al capolavoro rossiniano e si fa guardare volentieri.

L'aspetto musicale è stato senza dubbio interessante, a cominciare dalla direzione del giovane veronese Alessandro Bonato. Il Barbiere non è il suo primo incontro con Rossini (lo ricordo in una buona Cambiale di matrimonio al ROF nel 2019) e si sente come questa partitura sia bene allineata alle sue corde. A lui va il merito di aver portato in Arena un Rossini molto filologico rispetto ai vecchi spettacoli veronesi, improntati su concertazioni che guardavano molto più alla "vecchia" prassi esecutiva rossiniana. Qui Bonato ci riporta la partitura nella sua integrità, con l'uso sapiente di cembalo-violoncello-contrabbasso per i recitativi, e scelta di tempi e dinamiche che forse sarebbero ancora più apprezzati in un ambiente chiuso. Il suo è un Rossini in cui giustamente si sorride e non ci si scompiscia dalle risate, come tante volte però avviene. L'orchestra della Fondazione Arena lo segue con passione, così come è buono l'apporto della compagine corale.

La compagnia di canto nel complesso si è rivelata efficace con alcune parti sicuramente più "centrate" rispetto ad altre.

Antonino Siragusa canta Almaviva da quasi trent'anni... la sua voce limpida e cristallina non è certamente più quella di un tempo ma ancora si fa apprezzare per la linea di canto. Da lodare anche la scelta, fatta assieme al direttore, di inserire l'aria "Cessa di più resistere" prima del finale dell'opera alla quale il tenore messinese arriva un po' stanco. Complessivamente una prova buona.

Vasilisa Berzhanskaya porta in scena una bellissima Rosina, tutta improntata sul canto che risulta all'ascolto molto omogeneo sia nel registro acuto così come in quello più grave. La sua è una Rosina non "bambina" ma invece molto sicura di sé. 

Carlo Lepore non lo si scopre certo adesso... il suo Bartolo è uno spasso da ascoltare con la punta di diamante di "A un dottor della mia sorte" da manuale.

Michele Pertusi ha in questo ultimo periodo riscoperto una "seconda giovinezza" e si vede e ascolta un cantante che è in scena rilassato e divertito... e di questo ne giova anche la sua voce.

Marianna Mappa è per me una dolce sorpresa. Veramente centrata la sua Berta, con una esecuzione spumeggiante de "Il vecchietto cerca moglie".

Nicolò Ceriani è apprezzabile nel doppio ruolo di Fiorello e Ambrogio, così come buono è l'ufficiale di Lorenzo Cescotti.

Lascio per ultimo, purtroppo, Dalibor Jenis che sicuramente è l'interprete che meno ha convinto. La sua dizione è sicuramente da rivedere, alcune volte lo si è sentito palesemente in difficoltà con i tempi staccati dal direttore e complessivamente è apparso sottotono. Peccato.

La stagione "televisiva" areniana proseguirà con Tosca e Carmen... e sicuramente ne parleremo...


Trasmissione televisiva (RAI3) dell'11 agosto 2023 - 🌟🌟🌟


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