A BAYREUTH (in streaming)... PER IL PARSIFAL (SI DICE) TRIDIMENSIONALE

I mesi di luglio e agosto sono tradizionalmente i mesi dei grandi festival musicali. Le grandi sale da concerto e i teatri (al chiuso e all'aperto) offrono programmazioni sia tradizionali che sperimentali.

Il Festival di Bayreuth, come sempre ospitato nel tempio sacro del Festspielhaus, ha proposto come spettacolo di apertura la nuova produzione di Parsifal con la direzione musicale di Pablo Heras-Casado e la regia di Jay Scheib.

Sulla parte visiva mi soffermerò brevemente nella seconda parte ma vorrei iniziare dall'aspetto sicuramente più interessante di tutto lo spettacolo: quello musicale.

La direzione di Heras-Casado mi sa sinceramente sorpreso. Il suo è un Wagner molto "non tedesco", con tempi per lo più abbastanza spediti e ricerca di sonorità cristalline, caratteristiche queste che però non vanno ad inficiare l'amalgama e le pastosità del magma orchestrale concepito da Wagner. Certo non è il miglior Parsifal che io abbia ascoltato... ma sicuramente il più interessante degli ultimi anni. L'orchestra suona divinamente (se penso all'ascolto del Ring dello scorso anno... siamo su due mondi diametralmente opposti) e segue alla lettera le indicazioni del maestro andaluso. 

Il cast è sicuramente di ottimo livello... sia sulla carta che per la resa effettiva.

Elina Garanca è un'ottima Kundry (migliorata senza dubbio dal suo debutto nel ruolo a Vienna un paio d'anni fa) che lascia sicuramente il segno. La sua voce risulta calda (non sempre con lei ho avuto questa sensazione) e seducente, appropriata il giusto al presonaggio.

Ottimo anche Andreas Schager nel ruolo del titolo: il suo è un "puro folle" dalla voce sì forte, ma capace di sfumature e scelte di colori molto delicati.

Trionfo assoluto per Georg Zeppenfeld, forse il miglior basso wagneriano attuale, che porta in scena un Gurnemanz di assoluto rilievo e dagli accenti a tratti commoventi.

Interessante l'Amfortas di Derek Welton così come il Klingsor di Jordan Shanahan.

Buoni anche i ruoli comprimari che hanno contribuito all'ottima resa della parte musicale. Buono, ma non spettacolare a mio parere, il coro come sempre preparato da Eberhard Friedrich.

La parte visiva è stata sicuramente deludente in quanto lo spettacolo doveva essere innovativo per l'uso della tecnologia 3D in sala che avrebbe dovuto ampiamente aumentare, con immagini e altro, ciò che lo spettatore poteva vedere. Ho letto che questa prerogativa è stata data solo a 300 persone in sala e, naturalmente, la cosa non era possibile a chi seguiva in diretta streaming. Mi consolo sapendo che quello che si è visto sullo schermo è quello che sostanzialmente ha visto la stragrande maggioranza degli spettatori in sala.

Il problema è che sostanzialmente non si è visto nulla...

Pochissimi gli elementi scenici che in qualche maniera ricordano il Montasalvat (una grande stele nel primo atto), il mondo di Klingsor (un giardino abbastanza naif su maxi schermi nel secondo) e ancora il "sacro monte dei puri" (una grande pozza d'acqua verde, una tenda e una sorta di escavatore nel terzo).

Abbastanza didascalici i movimenti, che nel complesso rispecchiano a grandi linee quanto prescritto nel libretto, con pochissime trasgressioni (per esempio le effusioni amorose di Gurnemaz durante il preludio del primo atto). Brutti i costumi e non sempre appropriate anche le riprese in diretta poi rimandate sugli schermi in scena. 

In tutto questo non appare ben delineata la concezione registica: potrebbe essere improntata su una critica al mondo d'oggi e alle sue degenerazioni... ma veramente poco si intravede. E le contestazioni a fine recita non sono mancate.

Sarà questa una nuova apertura di Bayreuth all'innovazione? Per ora non possiamo dirlo... sicuramente una prova che non ha ottenuto gli effetti desiderati.


Diretta streaming del 25 luglio 2023 - 🌟🌟🌟

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