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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

DISSONANCE - ASMIK GRIGORIAN e LUKAS GENIUSAS

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Mi capita molto raramente di innamorarmi di una registrazione (per lo più recital o album monotematici)... ma qui devo fare un'eccezione! Non si può rimanere non entusiasti e ammaliati dal nuovo album, appena uscito e prodotto dall'etichetta Alpha Classic, della straordinaria ASMIK GRIGORIAN e dedicato ad alcune delle più belle romanze per voce e pianoforte di Sergei Rachmaninov. Ci tengo a precisare come si tratti appunto di brani per voce... e pianoforte perché tutti sappiamo quanto importante sia la produzione del compositore russo proprio per questo strumento. Asmik Grigorian, il soprano a mio avviso più interessante in assoluto di questi ultimi tempi, con questa sua prima registrazione ufficiale ottiene un risultato strabiliante. Dopo i trionfi degli ultimi anni - come Salome, Marie (Wozzeck e Die tote Stadt), Tatiana (Evgenij Onegin), Rusalka, Jenufa e Liza (Pikovaja Dama) - si approccia a queste romanze di Rachmaninov come se affrontasse, ogni volta, un'opera lirica

A BRUXELLES (in streaming) PER UN TRITTICO... TRA FUMETTI E REALITY

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La nuova produzione completa del Trittico  di Giacomo Puccini, in scena in queste settimane al Theatre de la Monnaie di Bruxelles, ha destato parecchio interesse soprattutto per via della regia del giovane Tobias Kratzer. Sicuramente l'ispirazione per una visione comune dell'intero trio di opere in un atto, andate in scena per la prima volta al Metropolitan di New York nel 1918, è stata data dai fumetti e dalla tv di oggi, piena di reality show dove il pubblico è continuo spettatore delle vicende umane di chi "si mette in mostra". Ecco quindi che la scena de Il tabarro  assomiglia molto ai riquadri di un fumetto in bianco e nero mentre la storia a fumetti proprio del triangolo amoroso Michele-Giorgietta-Luigi passa di mano in mano, in un gioco continuo di proibizioni, tra la suore del convento di Suor Angelica . Da ricordare poi che lo stesso Michele, mentre è sotto coperta, guarda alla tv il reality show delle vicende che riguardano Buoso Donati e la sua famiglia. Re

A ROMA (in streaming)... PER LA TURANDOT PENSATA DA AI WEIWEI

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Può un allestimento preparato, rimandato e poi ancora rimandato... una volta messo in scena deludere le aspettative? Certamente... e questo è il risultato purtroppo della Turandot  pucciniana in scena in questi giorni al Teatro dell'Opera di Roma con la regia di Ai Weiwei e la direzione musicale di Oksana Lyniv. L'artista dissidente cinese pensa e mette in scena uno spettacolo che, visivamente nonché concettualmente, poco ha a che fare con l'idea di fondo che muove Turandot . La "sua" Turandot  è completamente distaccata da quella pucciniana: al regista interessa far vedere al pubblico la sua concezione del mondo e della realtà, fatta di crisi e catastrofi. Certo in questi giorni in cui la tragedia della guerra si è fatta a noi vicinissima non si può dire che non creino interesse le immagini che si succedono sull'enorme schermo in fondo al palcoscenico. Il palco è occupato da una immensa scalinata che, vista dall'alto, forma i mari attorno ai continenti de

A PALERMO (in streaming)... PER LA RAGNATELA TESA DA ELISABETTA

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Il Teatro Massimo di Palermo sta allestendo in questi giorni Roberto Devereux di Gaetano Donizetti nell’allestimento pensato da Alessandro Talevi (con scene e costumi di Madaleine Boyd) ormai parecchi anni fa per la Welsh National Opera di Cardiff e che ha girato parecchio in vari teatri europei. Lo spettacolo, nel suo complesso, parte dall’idea di fondo che la regina Elisabetta (vera protagonista dell’opera rispetto al personaggio che dà il titolo al lavoro donizettiano) si ponga, nei confronti di regno e sudditi, come un ragno che tesse continuamente la sua tela così da soggiogare tutti. Lo spazio nel quale si muovono i personaggi è claustrofobico e fa da sfondo alle vicende che ruotano attorno alla sovrana, appunto, e ai personaggi di Roberto, Sara e Nottingham. Avevo già visto in video questo spettacolo (nel 2015 a Madrid con Mariella Devia protagonista) e sostanzialmente la sensazione è ancora la stessa: buone le intenzioni ma poco di compiuto. Le masse sono per lo più statiche

A DRESDA (in streaming) PER LA "PRIMA" AIDA DI THIELEMANN

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In queste settimane scandite dalla cruenta guerra innescata dall’invasione russa dell’Ucraina la Semperoper di Dresda mette in scena una nuova produzione di Aida di Giuseppe Verdi, i cui motivi di interesse sono più di uno. Partiamo innanzitutto dallo spettacolo pensato dalla regista Katharina Thalbach e che si avvale delle scene e costumi di Ezio Toffolutti. L’Egitto che si vede in scena non è quello pomposo ed iconografico che ci si può aspettare ma, invece, molto asciutto e in parte simbolico. Alcune geometrie ci riportano alle piramidi ma il tutto si svolge in un ambiente sostanzialmente chiuso, claustrofobico (pur negli sfavillanti colori dorati delle alte pareti) dove gli elementi di scena sono pochissimi e funzionali alle idee della Thalbach. A dire il vero non è che si veda granché sul palcoscenico… ma questo, nel complesso, è un bene. Le scelte registiche sono coerenti con la musica verdiana e l’accento si cerca di darlo verso quello che è il vero fulcro dell’opera: il tria