A BRUXELLES (in streaming) PER UN TRITTICO... TRA FUMETTI E REALITY

La nuova produzione completa del Trittico di Giacomo Puccini, in scena in queste settimane al Theatre de la Monnaie di Bruxelles, ha destato parecchio interesse soprattutto per via della regia del giovane Tobias Kratzer. Sicuramente l'ispirazione per una visione comune dell'intero trio di opere in un atto, andate in scena per la prima volta al Metropolitan di New York nel 1918, è stata data dai fumetti e dalla tv di oggi, piena di reality show dove il pubblico è continuo spettatore delle vicende umane di chi "si mette in mostra". Ecco quindi che la scena de Il tabarro assomiglia molto ai riquadri di un fumetto in bianco e nero mentre la storia a fumetti proprio del triangolo amoroso Michele-Giorgietta-Luigi passa di mano in mano, in un gioco continuo di proibizioni, tra la suore del convento di Suor Angelica. Da ricordare poi che lo stesso Michele, mentre è sotto coperta, guarda alla tv il reality show delle vicende che riguardano Buoso Donati e la sua famiglia. Reality che poi è in scena nel Gianni Schicchi dove il pubblico è presente anche sul palcoscenico, in un connubio inestricabile tra finzione e realtà. Qui poi ci si riaggancia a Suor Angelica perché Buoso Donati, prima di morire colpito da infarto, ascolta un vinile con il finale dell'opera.

Il concetto registico nel complesso funziona e tutti gli artisti sono ben caratterizzati. Non c'è nulla di stravolgente nella regia e questo fa particolarmente bene alla musica di Puccini che così trova il giusto contraltare visivo rispetto a quello che viene suonato in buca oltre che cantato sul palcoscenico.

Purtroppo musicalmente non va tutto per il meglio.

Ouri Bronchti subentra nella direzione orchestrale ad Alain Altinoglu e questo, sicuramente, non giova alla resa. Palesi le sconnessioni tra buca e palcoscenico, con cantanti che entrano non a tempo, orchestra che certe volte rincorre o aspetta, nessun colore particolare, resa insufficiente sia nel Tabarro che in Suor Angelica, un po' meglio in Gianni Schicchi, dove si è pensato più al metronomo che alle varie dinamiche. Lodevole l'impegno ma risultato finale della concertazione... ampiamente sotto la sufficienza.

La compagnia di canto (naturalmente molto folta, dovendo affrontare tre atti unici) è abbastanza omogenea, senza grandi picchi ma neanche senza particolari scivoloni.

Nel Tabarro offrono una buona prova sia Peter Kálmán (Michele) che Lianna Haroutounian (Giorgietta). Abbastanza interessante Adam Smith (Luigi), anche se la sua vocalità meglio si adatta a ruoli più leggeri. Ben caratterizzati Roberto Covatta (Il Tinca), Giovanni Furlanetto (Il Talpa) e Annunziata Vestri (La Frugola).

In Suor Angelica si impone Lianna Haroutounian che dà, del personaggio del titolo, un'interpretazione straziante e intensa. Di tutti i ruoli comprimari da elogiare, in particolar modo, Benedetta Torre (Suor Genovieffa) e l'intramontabile Elena Zilio (Badessa). Non particolarmente centrata vocalmente la Zia Principessa interpretata da Raehann Bryce-Davis.

In Gianni Schicchi si impone Peter Kálmán, nel ruolo del titolo, qui ancora più a suo agio rispetto al Michele del Tabarro. Abbastanza ben caratterizzati tutti i ruoli comprimari di cui giova ricordare l'interessantissima Lauretta di Benedetta Torre e il buon Rinuccio di Adam Smith.

Complessivamente un bel Trittico... di cui si sarebbe sperato qualcosina di più dal punto di vista musicale.


Diretta streaming del 26 marzo 2022 - ★★★☆☆


Ecco il link per veder lo spettacolo (Arte TV - visibile fino al 25 giugno 2022):

https://www.arte.tv/it/videos/105602-000-A/giacomo-puccini-il-trittico/

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