A DRESDA (in streaming) PER LA "PRIMA" AIDA DI THIELEMANN

In queste settimane scandite dalla cruenta guerra innescata dall’invasione russa dell’Ucraina la Semperoper di Dresda mette in scena una nuova produzione di Aida di Giuseppe Verdi, i cui motivi di interesse sono più di uno.

Partiamo innanzitutto dallo spettacolo pensato dalla regista Katharina Thalbach e che si avvale delle scene e costumi di Ezio Toffolutti. L’Egitto che si vede in scena non è quello pomposo ed iconografico che ci si può aspettare ma, invece, molto asciutto e in parte simbolico. Alcune geometrie ci riportano alle piramidi ma il tutto si svolge in un ambiente sostanzialmente chiuso, claustrofobico (pur negli sfavillanti colori dorati delle alte pareti) dove gli elementi di scena sono pochissimi e funzionali alle idee della Thalbach. A dire il vero non è che si veda granché sul palcoscenico… ma questo, nel complesso, è un bene. Le scelte registiche sono coerenti con la musica verdiana e l’accento si cerca di darlo verso quello che è il vero fulcro dell’opera: il triangolo amoroso (o di morte, per come finirà) tra Aida-Radames-Amneris. Forse il momento migliore dell’opera è il quarto atto, quello più intimo, che ci riporta veramente all’essenza della partitura scritta da Verdi per il Teatro dell’Opera de Il Cairo ed eseguita per la prima volta, proprio in terra egiziana, la vigilia di Natale del 1871.


L’essenza musicale dell’opera è sicuramente l’intimità di passioni e affetti… e a questo tende la direzione di Christian Thielemann che affronta per la prima volta il capolavoro verdiano. La sua concertazione, a mio parere, non è del tutto compiuta e per questo si spera in ulteriori approcci con quest’opera così da poter affinare alcuni aspetti ancora “grezzi” allo stato attuale. La concertazione del direttore berlinese è limpidissima, mai preponderante, giocata moltissimo sulle tinte di ogni singolo strumento (in questo caso molto bella è tutta la prima parte del terzo atto) e sulla perfetta amalgama tra le sezioni orchestrali. Ne risulta una Aida “cameristica” anche nei momenti più imponenti come la grande scena del “Gloria all’Egitto”. Se un appunto si può fare è la non completa aderenza ai fiati e al canto… in tutta l’opera italiana e qui soprattutto il direttore e l’orchestra devono cantare, suonare e respirare in un tutt’uno con i cantanti: qui è tutto molto bello… ma manca quell’afflato che fa salire emozioni e pregnanza. Nel complesso un’ottima concertazione… che si spera di risentire.


La compagnia di canto è complessivamente ben amalgamata e vede l’ottima Krassimira Stoyanova nel ruolo del titolo. La sua Aida incanta l’ascoltatore: timbro melodioso, pulito, sicuro in alto ed emozionante soprattutto nelle sue scelte dei piani e pianissimi. Brava brava brava.


La sua concorrente, in tema amoroso, e cioè Amneris è interpretata con piglio da Oksana Volkova che trova abbastanza bene i giusti colori per dimostrare, da un lato, l’amante passionale e ferita nonché, dall’altro, l’antagonismo focoso nei confronti della sua rivale. Buona la linea di canto e qualche leggera sbavatura nel finale della grande scena del quarto atto che però non va a inficiare la sua prova complessiva.

Francesco Meli è diventato negli ultimi anni uno dei Radames di riferimento a livello internazionale. Anche in questa occasione si dimostra un artista a tutto tondo, capace di dosare le forze e puntando su una linea di canto bella e melodiosa.


Molto bene il Ramfis di Georg Zeppenfeld (che si trova a muoversi in scena con ai piedi due altissime zeppe che lo alzano a quasi due metri di statura) e ben calibrato anche l’Amonasro di Quinn Kelsey.

Scenicamente interessante ma vocalmente non ineccepibile il Re di Andreas Bauer Kanabas così come il Messaggero di Simon Esper. Bella sorpresa invece la Sacerdotessa di Ofeliya Pogesyan.

Buono l’apporto anche del coro così come, pur in presenza di una coreografia non particolarmente emozionante, del corpo di ballo.

 

Diretta streaming del 13 marzo 2022  – ★★★★☆

 

Di seguito il link per vedere lo spettacolo (ArteTV visibile fino al 12/06/22):

https://www.arte.tv/it/videos/105627-000-A/giuseppe-verdi-aida/

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