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Visualizzazione dei post da luglio, 2021

A VERONA (in tv) PER LA CAVALLERIA CHE INAUGURA LA STAGIONE ARENIANA

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Interessante idea quella di portare, da parte della RAI, l’opera in prima serata durante queste sere estive. La scelta è quella di farci assistere a tre delle produzioni operistiche della Fondazione Arena di Verona che sono attualmente allestite nell’anfiteatro romano. La prima opera trasmessa è Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, con la concertazione di Marco Armiliato e un cast, sulla carta, interessante. Naturalmente quando si parla di Arena non possono che venire in mente le scene mastodontiche e le centinaia di masse artistiche in scena. Nulla di tutto questo… naturalmente per stare alle regole da pandemia da Covid19. Le scene sono minimali e sul fondo del palcoscenico funzionano 400 mq. di schermi a led che trasmettono immagini in alta definizione che cambiano, a seconda del momento, e immergono lo spettatore nell’atmosfera che il racconto operistico ci propone. Forse la ripresa televisiva non rende a pieno questo gioco di immagini ma comunque si percepisce una certa cu

A BAYREUTH (via radio)... PER I MAESTRI CANTORI DI NORIMBERGA

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Seconda opera in programma al Festival di Bayreuth di quest’anno è Die Meistersinger von Nurnberg , nella ripresa dell’allestimento del 2017 con la regia di Barrie Kosky e la direzione musicale di Philippe Jordan. Mi fermerò naturalmente alla parte musicale… Philippe Jordan conferma la sua visione dei Meistersinger (e così è stato fin dalla sua prima direzione nel 2017) che è molto fluida e cristallina, con una scelta di tempi per lo più veloci che però non tolgono nulla alla partitura. La sua è una concertazione molto poco “alla tedesca” e questo sotto certi aspetti è un pregio: il suono è sempre lieve, mai pesante e magmatico come invece è capitato tante volte di sentire. La partitura wagneriana è resa in maniera molto omogenea durante i tre lunghissimi atti, senza grandi sbalzi… forse il momento più bello è il preludio del terzo atto. Nel complesso ottima prova del maestro svizzero, seguito da una buonissima orchestra e da un coro che, seppur a ranghi ridotti, si fa sempre onor

A BAYREUTH (alla radio)... PER L'INAUGURAZIONE DEL FESTIVAL 2021

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Dopo un anno di stop forzato, causa pandemia da Covid-19, si riaccendono le luci della ribalta sul Festival di Bayreuth che inaugura la sua edizione 2021 con un nuovo allestimento di Der fliegende Hollander curato registicamente da Dmitri Tcherniakov e musicalmente da Oksana Lyniv. Parlerò dell’aspetto musicale (avendo ascoltato l’opera alla radio) ma spero ben presto di poter anche vedere quello che il “genio” di Tcherniakov è riuscito a tirar fuori da questa opera. Oksana Lyniv è la prima donna direttrice d’orchestra a salire, nella centenaria storia del festival, sul podio del golfo mistico del Festspielhaus di Bayreuth e lo fa nel migliore dei modi possibili. La sua concertazione dell’ Olandese è di primissimo piano, con una tenuta senza fronzoli e in maniera molto presente dell’orchestra del Festival che suona in maniera eccezionale (non a caso lei è stata assistente di Kirill Petrenko) e segue in maniera impeccabile il gesto della direttrice ucraina. Il suo Olandese è imme

A SPALATO (in streaming)... PER VEDERE COME VA A FINIRE TRA TURIDDU E ALFIO

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  Torna come ogni anno, nella suggestiva location del Peristilio romano di Spalato, il festival lirico che in questa edizione ci presenta, assieme alla ripresa dei Lombardi (qui la mia recensione dello spettacolo dello scorso anno) anche una nuova edizione di Cavalleria Rusticana , sommo capolavoro di Pietro Mascagni. Fautori della messa in scena sono stati la regista Jelena Bosančić (con scene di Ozren Bakotić, costumi di Sonja Obradović e video-proiezioni di Darko Škrobonja) e il direttore d’orchestra Ivo Lipanović. La parte visiva è abbastanza “minimal” in quanto sfrutta le architetture naturali del peristilio romano, aggiungendo alcune costruzioni che paiono in ferro che dovrebbero ricordare l’osteria di Mamma Lucia e la chiesa. Particolari sono gli interventi di tre ballerine che seguono a menadito Santuzza (quando è in scena da sola) e in loro sembra di vedere concentrata tutta l’attenzione “degli altri” su di lei. Le stesse tre ballerine, con un grande lenzuolo fanno poi da

AD ORANGE (in streaming)... PER UN SAMSON ET DALILA RIUSCITO

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La spettacolare cornice del Teatro antico d’Orange fa da ottima cornice ad una bellissima edizione di Samson et Dalila di Camille Saint-Saens con una coppia di protagonisti d’eccezione: Roberto Alagna e Marie-Nicole Lemieux . Lo spettacolo era previsto lo scorso anno ma, a causa della pandemia, lo si è posticipato a questa edizione del festival lirico. Jean-Louis Grinda è un regista che sa fare bene il suo mestiere (attualmente è direttore dell’Opéra di Monte-Carlo) e qui lo dimostra in maniera lampante portando in scena, nel mastodontico palcoscenico, sia la maestosità delle masse così come la discreta intimità di quest’opera che è un vero e proprio capolavoro. In questa messa in scena grande effetto fanno le video-proiezioni create da Arnaud Pottier e Etienne Guiol: splendido, a mio parere, tutto il secondo atto così come di effetto è poi il finale dell’opera con la distruzione del tempio. Grinda inserisce una figura che accompagnerà Sansone durante tutta l’opera: un giovanissim

A AIX-EN-PROVENCE (in streaming)... PER VEDERE L'EFFETTO DEL FILTRO AL DUO ISOLDE/TRISTAN

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Il titolo, forse, di punta dell’edizione 2021 del Festival di Aix-en-Provence è Tristan und Isolde di Richard Wagner, curato da Simon Rattle per la parte musicale e da Simon Stone per la parte registica, assieme ad un cast sulla carta molto promettente. Parto innanzitutto da quello che si è visto sullo schermo, per poi soffermarmi sulla parte strettamente musicale. Simon Stone è stato personalmente da me apprezzato per la realizzazione, tutt’altro che tradizionale ma consona a musica e libretto, della Traviata verdiana a Parigi e Vienna. Il suo approccio al Tristan risulta questa volta abbastanza problematico in quanto quello che si vede in scena appare, per lo più, totalmente distante rispetto al libretto e alla concezione stessa di Wagner. Il primo atto si svolge in un attico di una famiglia dell’alta borghesia di oggi e si apre, sulle note del famoso preludio, con una cena alla quale partecipano sostanzialmente tutti i protagonisti della vicenda. Tristan e Isolde non si cap

A SALERNO (in streaming)... PER LE VICENDE DOLOROSE DI FLORIA E MARIO

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Il Teatro Municipale “G. Verdi” di Salerno ha messo in scena nei giorni scorsi, nella suggestiva cornice dei giardini del teatro Ghirelli, Tosca di Giacomo Puccini con la direzione orchestrale di Daniel Oren e la regia teatrale di Renzo Giacchieri. Parto subito dalla tradizionalissima impostazione registica di Giacchieri che, avendo a disposizione lo spazio antistante all’orchestra cerca di far muovere come meglio può i cantanti, mentre si limita ad un’ovvia disposizione statica per quanto concerne il finale del primo atto con il “Te Deum”. Ci sono alcuni elementi scenici che configurano i tre luoghi in cui si svolge l’azione assieme a dei grandi pannelli che raffigurano la cupola di Sant’Andrea della Valle, una grande tenda e un quadro che rappresentano Palazzo Farnese oltre ad una cupola di San Pietro e una stilizzazione dell’Angelo per immergerci nel clima di Castel Sant’Angelo. Regia che segue quasi alla lettera il libretto senza nessun passo in avanti… questo fa sì che lo spett

A PALERMO (in streaming)... PER UNA TRAVIATA ESTIVA

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Prosegue alacremente la stagione estiva del Teatro Massimo di Palermo che, nella suggestiva location del Teatro di Verdura, ha messo in scena nei giorni scorsi La traviata di Giuseppe Verdi. Per la verità stiamo parlando di una versione semi-scenica: l’azione si svolge tutta in proscenio mentre il resto nel resto del palco sono sistemati l’orchestra e il coro. Pochi elementi ci trasportano nel vari ambienti (un tavolo imbandito, un divano e un letto)… tutto molto minimale, così come anche i movimenti dei cantanti che sostanzialmente si limitano a passeggiare un po’ di qua e un po’ di là sul proscenio appunto. Inevitabilmente ne guadagna senza dubbio l’aspetto musicale che, sulla carta, si presenta molto interessante. Michele Spotti dirige con pugno fermo i complessi artistici del Teatro Massimo ma non convince a pieno la sua concertazione: i tempi sono per lo più veloci (cosa sicuramente dovuta anche alla location) e con questa scelta si tendono a perdere tantissime finezze della