A BAYREUTH (alla radio)... PER L'INAUGURAZIONE DEL FESTIVAL 2021

Dopo un anno di stop forzato, causa pandemia da Covid-19, si riaccendono le luci della ribalta sul Festival di Bayreuth che inaugura la sua edizione 2021 con un nuovo allestimento di Der fliegende Hollander curato registicamente da Dmitri Tcherniakov e musicalmente da Oksana Lyniv.

Parlerò dell’aspetto musicale (avendo ascoltato l’opera alla radio) ma spero ben presto di poter anche vedere quello che il “genio” di Tcherniakov è riuscito a tirar fuori da questa opera.


Oksana Lyniv è la prima donna direttrice d’orchestra a salire, nella centenaria storia del festival, sul podio del golfo mistico del Festspielhaus di Bayreuth e lo fa nel migliore dei modi possibili. La sua concertazione dell’Olandese è di primissimo piano, con una tenuta senza fronzoli e in maniera molto presente dell’orchestra del Festival che suona in maniera eccezionale (non a caso lei è stata assistente di Kirill Petrenko) e segue in maniera impeccabile il gesto della direttrice ucraina. Il suo Olandese è immerso completamente nelle “furie marine” dalle quali sgorga, carico di vitalità ma nello stesso tempo attento ad ogni singolo dettaglio della partitura wagneriana. Ottimo il rapporto tra buca e palcoscenico in particolar modo con i solisti oltre che con il coro che, a quanto ho saputo, non è presente fisicamente sul palco ma canta direttamente dalla sala prove. Se una piccola pecca la si vuol trovare nella concertazione della Lyniv è quella di curare poco l’espetto melodioso, nel senso che mi sarebbe piaciuto ascoltare un maggior pathos proprio nei momenti in cui la melodiosità e la liricità della musica di Wagner si esprime ai suoi massimi livelli. A parte questo (che è un parere personalissimo) ottimo debutto per la Lyniv.

Il cast a disposizione è, sulla carta, di primissimo piano e, nel complesso, non disattende le premesse.


Grandissima protagonista vocalmente (e a quanto ho letto di qua e li là) e anche scenicamente è Asmik Grigorian che debutta nel ruolo di Senta. La cantante lituana, pur solo sentendola, ha un peso vocale (che rimane sempre molto lirico e mai spinto) che ti tiene alla poltrona in maniera impressionante con la sua bellissima voce, dagli ottimi armonici.

Georg Zeppenfeld è, a mio avviso, il miglior interprete maschile del cast: il suo è un Daland perfettamente a fuoco con quanto prevede la partitura wagneriana. Il suo bel timbro e la pronuncia perfetta rendono ottimamente il personaggio.

Molto bene, anche se a mio parere non completamente a fuoco in alcuni momenti, è l’Olandese di John Lundgren che lascia un po’ a desiderare proprio nel finale.

Interessante l’Erik di Eric Cutler anche qua e là la linea di canto non è perfettissima.

Buoni poi Marina Prudenskaya (Mary) e Attilio Glaser (Timoniere).



Di seguito il link per ascoltare lo spettacolo:


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