Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2020

L'OPERA INVISA AI NAZISTI... RITORNA FINALMENTE IN SCENA

Immagine
In questi giorni di “fine lockdown” ho avuto modo di guardare, grazie alla meritoria opera del sito Operavision, Der Schmied von Gent di Franz Schreker. È questo il suo ultimo lavoro e, a ben guardare, è molto distante da quello che io considero il suo capolavoro assoluto e cioè Der ferne Klang . Schreker è un autore che ho scoperto di recente ma che mi ha subito appassionato, per il suo modo tutto particolare di trattare orchestra e melodie. L’opera è andata in scena alla fine di febbraio alla Opera Ballet Vlaanderen di Anversa-Gand. È innegabile che Der Schmied von Gent (Il fabbro di Gand) avesse intenti politici, anche se celati. Purtroppo la reazione che l’opera, andata in scena a Berlino nel 1932, provocò nelle frange più vicine al rampante partito nazionalsocialista destinato a imporsi di lì a poco, cancellando la breve vita della Repubblica di Weimar, fu veemente. Forse il fastidio per i nazionalsocialisti nel vedersi rappresentati sotto le sembianze degli oppresso

Le opere prime... dimenticate... "IL PIGMALIONE" di G. Donizetti

Immagine
Oggi vorrei soffermarmi sulla prima “fatica” operistica di Gaetano Donizetti: Il Pigmalione . Quest’atto unico musicato dal giovanissimo compositore bergamasco, su libretto di Simeone Antonio Sografi a sua volta ricavato dal Libro X delle Metamorfosi di Ovidio, fu composto nel 1816 ma non andò mai in scena fino alla sua riscoperta nel 1960.  La trama dell’opera è molto semplice. Lo scultore Pigmalione (tenore) è disperato: il lavoro gli appare vuoto e senza senso da quando ha cominciato a provare una nuova e sconosciuta passione amorosa per una sua statua femminile, le cui membra sembrano muoversi quando vi si accosta con gli strumenti del mestiere. Dilaniato da sentimenti contrastanti, si rivolge agli dei, chiedendo pace e pietà. Ogni speranza però è vana e l'unica soluzione pare essere la morte: Pigmalione si rivolge a Venere, dea dell'amore, dicendo di voler consacrare la sua vita e la sua morte alla statua che chiama per nome: "Galatea dove sei?". Quan

Le opere dimenticate... "IL BARBIERE DI SIVIGLIA" di F. Morlacchi

Immagine
Un titolo operistico che ha visto sbizzarrirsi tanti autori è senza dubbio Il barbiere di Siviglia che, tra i tanti, oltre a Gioachino Rossini ha visto cimentarsi Giovanni Paisiello e Francesco Morlacchi. Oggi, come opera dimenticata, voglio prendere in esame proprio l’opera musicata dal compositore perugino. Morlacchi iniziò la composizione del Barbiere di Siviglia a Dresda nel gennaio del 1815 per terminarla nell’aprile dell’anno successivo, poco prima del debutto, avvenuto nello stesso mese al Teatro Reale della stessa città tedesca. L’opera fu commissionata dalla corte sassone presso la quale Morlacchi era dal 1810 Kappelmeister. Le notizie riguardanti la prima rappresentazione le possiamo evincere da un accurato articolo dell’ Allgemeine Musikalische Zeitung che ci rende abbastanza dettagli sull’andamento della serata. Da qui vediamo che il Barbiere morlacchiano venne accolto favorevolmente dal pubblico e tutti applaudirono in sala. Eppure il corrispondente del gio