A ROVIGO... PER LA "GELIDA MANINA" DELLA BOHEME PUCCINIANA

In una serata particolarmente fredda prosegue l'omaggio, nel centenario della morte, a Giacomo Puccini da parte del Teatro Sociale di Rovigo nel corso della sua stagione lirica.

In scena La boheme, capolavoro assoluto che ha accolto un folto pubblico come neanche nella Tosca inaugurale della stagione si era visto.

Per un pubblico delle grandi occasioni, ma abbastanza rumoroso (almeno in loggione) la serata è filata via liscia senza grandissime emozioni ma pur sempre con l'udito "graziato" dalle splendide melodie del maestro di Lucca.

Prima dell'inizio dello spettacolo l'annuncio dell'influenza della protagonista Claudia Pavone ha fatto da capolino nei tanti appassionati che aspettavano di ascoltare questo bello e bravo soprano che proprio a Rovigo ha ottenuto un successo personale nelle passate stagioni.

L'ha sostituita Caterina Marchesini, già scritturata come Mimì del secondo cast, che nel complesso non se l'è cavata male anche se chi scrive non ha provato le "solite" emozioni che con Boheme normalmente nascono dall'ascoltare il canto di Mimì. La sua voce non è particolarmente ampia e la fatica di sovrastare la mole orchestrale è palese sia nel primo che nel quarto atto (sul perché ne parlerò tra poco quando analizzerò l'allestimento scenico). La sua emissione è corretta ma si sente parecchia fatica quando si arriva all'acuto (non va a inficiare la sua prestazione l'incertezza dell'acuto finale del primo atto). Meglio senza dubbio nel secondo e terzo atto pur non lasciando ricordi memorabili.

Buona la prova di Galeano Salas nella parte di Rodolfo (ruolo cantato in mezza Europa, in particolare alla Staatsoper di Monaco di Baviera). Anche lui, come tutti gli altri cantanti è penalizzato dall'allestimento scenico ma ben si destreggia con le difficoltà della parte. Interessante la sua linea di canto, voce abbastanza calda e ben appoggiata. Emerge bene nella "Gelida manina" ma un po' di freddezza generale alla fine risulta da un ascolto attento.

Chi emerge in pieno sono soprattutto i ruoli comprimari.

Ottima Giulia Mazzola come Musetta: brava, spigliata, dalla voce tagliente il giusto e civettuola quanto basta a rendere il personaggio credibile.

Ottima la prestazione anche di Jorge Nelson Martinez che dà a Marcello non solo una bella voce calda e ben proiettata ma anche, scenicamente, il giusto contraltare alle intemperanze di Musetta.

Interessante le prove di William Hernandez (Schaunard) e Alejandro Lopez Hernandez (Colline).

Non entusiasmante la prova di Enrico Di Geronimo nel doppio ruolo di Benoit/Alcindoro.

La concertazione di è avvalsa della bella lettura data dal maestro Francesco Rosa che, alla guida dell'Orchestra di Padova e del Veneto, è riuscito ad ottenere bei colori nonché a tenere ben saldo il rapporto buca/palcoscenico. Cosa tutt'altro che semplice con una partitura di questa complessità. Veramente belli alcuni momenti ottenuti dal direttore veneto in cui la liricità della melodia emerge in tutta la grandiosità. L'orchestra segue con diligenza le richieste del concertatore e la sua prestazione finale è sicuramente buona.

Buono l'apporto del Coro Lirico Veneto diretto da Giuliano Fracasso e ottima la prestazione del coro di voci bianche A.Li.Ve preparato da Paolo Facincani.

Venendo alla parte visiva non si può che riconoscere la buona fattura dell'impianto scenico pensato da Fabio Carpene anche se la regia di Bepi Morassi, proprio per "colpa" di tale scenografia (una complessa installazione di tubi e ponteggi dove al piano terra abbiamo il Caffè Momus e ai due piano superiori la soffitta abitata dagli artisti bohemiennes), deve far muovere i cantanti molto distanti dal proscenio, con evidenti problemi di resa vocale. Le masse si muovono abbastanza bene ed interessante è la scelta, nel secondo atto, di far entrare il coro in palcoscenico passando dalla platea. Scenicamente si è vista una Boheme temporalmente un po' più vicina ai giorni nostri ma assolutamente in linea con quanto previsto dal libretto. 

A chiusura delle riflessioni... una serata che è corsa via senza quel picco di emozioni che ci si aspetterebbe dalle vicende di Mimì & company.

Recita del 12 gennaio 2024 - 🌟🌟🌟

Commenti

Post popolari in questo blog

A MILANO (in tv)... PER IL DON CARLO INAUGURALE

A VERONA (in tv)... PER IL GIARDINO ARENIANO DEDICATO AL BARBIERE