A LIEGI (in streaming) PER IL SIMONE VERDIANO DIRETTO DA SPERANZA SCAPPUCCI

La nuova produzione di Simon Boccanegra di Verdi, in scena in questi giorni all'Opéra Royal de Wallonie di Liegi, segna l'ultima produzione diretta, come direttore musicale dell'istituzione, da Speranza Scappucci. La produzione si avvale della regia teatrale di Laurence Dale con le scene di Gary Mc Gann e i costumi di Fernad Ruiz.

Premetto subito che l'aspetto musicale è senza dubbio quello più interessante mentre l'aspetto visivo lascia parecchio a desiderare. 

Ma soffermiamoci per poche righe su quello che lo spettatore vede sul palcoscenico.

L'impianto scenico è pensato con un unico sfondo simil-marino dove però la fanno da padrone una serie di costruzioni dallo stile post-industriale, forse senza tempo ma che sono quanto di più freddo e non coinvolgente che ci sia. Una piattaforma girevole ci fa vedere da più angolature queste costruzioni portandoci nei vari ambienti che caratterizzano la scena. Questa impersonalità, congiunta anche alla totale mancanza dell'aspetto marinaro (così presente nella partitura verdiana) sono la base su cui si muove il regista che in sostanza non fa nulla di particolare: i cantanti sembrano abbastanza lasciati a se stessi e pare che manchi una vera e propria idea di fondo. Nel complesso lo spettacolo è abbastanza innocuo anche se bisogna dar merito che non si è voluto strafare, come spesso succede.

Come dicevo sopra l'aspetto musicale è senza dubbio quello di maggior interesse della produzione.

Speranza Scappucci dirige con dovizia di accorgimenti e con il giusto piglio una delle partiture più complesse di Giuseppe Verdi. La sua scelta dei colori, così come quella dei tempi risulta appropriata, questo anche perché sorregge, accompagna, aiuta in maniera stupefacente i cantanti. Il suo però non è un mero accompagnamento però... ogni passaggio si sente che è meditato e cercato. Veramente bella la sua direzione.

George Petean è sicuramente uno dei migliori Boccanegra che oggi ci siano in circolazione: la sua completa aderenza a quanto prescrive Verdi per questo ruolo è ammirevole. Personalmente è molto cambiato e migliorato dal Simone romano di qualche anno fa. Ottima la linea di canto, nessuna difficoltà nei passaggi tra i registri, giusta morbidezza e appoggio: insomma una prova pregevole.

Ottimo l'esordio nel ruolo di Amelia/Maria da parte di Federica Lombardi: il suo personaggio risulta, anche per la prestanza fisica del soprano romagnolo, possente ma allo stesso tempo la sua voce è morbida, melodiosa, calda e pregnante quando le note vanno all'insù. Punte di eccellenza pura della sua prestazione sono i duetti con Petean.

Di gran classe il Fiesco di Riccardo Zanellato che porta in scena così come nella voce un personaggio in cui l'aspetto psicologico è ben presente.

Insufficiente il Gabriele Adorno di Marc Laho gravato da una linea di canto alquanto traballante che lo rende inadatto al ruolo.

Buono ma non entusiasmante il Paolo di Lione Lhote e sufficienti appena i ruoli di contorno.

Infine è da non dimenticare il buon apporto del coro, preparato da Denis Segond.


Diretta streaming del 23 giugno 2022 - ★★★☆☆ 

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