A BAYREUTH (alla radio)... PER IL TRISTANO INAUGURALE

La seconda metà del mese di luglio, ogni anno, coincide con l'inizio del Festival wagneriano di Bayreuth, dove tra le "sacre" tavole del Festspielhaus quest'anno l'apertura è affidata alla nuova produzione di Tristan und Isolde, con la regia di Thorleifur Örn Arnarsson e la direzione orchestrale di Semyon Bychkov.

Parlerò solo dell'aspetto musicale in quanto l'ascolto è avvenuto alla radio, ma ci si ripromette di vedere il video dello spettacolo che è disponibile in streaming.

Non si può che partire, dunque, dalla concertazione di Bychkov che, all'ascolto, è da considerarsi per chi scrive una delle migliori ascoltate. Il direttore russo/statunitense impone a tutta la narrazione un ritmo lento ma sempre tesissimo: lo si percepisce fin dalle prime note che sono però di una pregnanza impressionante. Pare che tutta la narrazione musicale sia in una continua tensione che, sembra, sia lì pronta ad esplodere ed invece si trattiene e ti lascia in perenne suspense. E questo aggrovigliamento di suoni e tensione ti tiene incollato all'ascolto fino all'apoteosi (strazio finale o liberazione... chi lo sa) del Liebestod. La direzione di Bychkov trovo sia la punta di diamante di questa edizione del festival, che ben si è amalgamata ad una compagnia di canto tra le migliori possibili.

Andreas Schager è, senza ombra di dubbio, il miglior tenore wagneriano d'oggi. La sua possanza vocale da Heldentenor va di pari passo con una morbidezza di timbro e di fraseggio che lo rendono unico nel panorama vocale odierno. Il suo Tristan è quanto di meglio si può sperare e, a suffragio di quanto sia pienamente incarnato nella parte, invito ad ascoltare un finale di secondo e un terzo atto superlativi.

Di pari passo corre la Isolde di Camilla Nylund che però, non potendo competere sul piano della "forza" vocale, pone l'accento della sua prestazione sulla musicalità e sulla delicatezza. La sua prova è in continuo crescendo e si chiude con un Liebestod eseguito magnificamente.

Buona anche se non entusiasmante la Brangane di Christa Mayer.

Sotto alle aspettative il Marke di Günther Groissböck, cantato forse con troppa foga e non completamente centrato.

Niente di ché la prova di Olafur Sigurdalson nel ruolo di Kurwenal.

Lode alla splendida orchestra del Festival e al coro, diretto come sempre con sapiente maestria, da Eberhard Friedrich.


Diretta radiofonica del 25 luglio 2024 - 🌟🌟🌟🌟


Per chi volesse, ecco il link per ascoltare l'opera:



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