A BERLINO (in streaming) PER UNA IOLANTA... LUCENTE

Si dice spesso che, in alcune occasioni, l'opera lirica sia più godibile in forma di concerto perché si ha la possibilità, da parte di chi ascolta, di concentrarsi esclusivamente sulla musica senza avere, a volte, il "peso" di una messa in scena che magari nulla ha a che vedere con quello che è scritto in partitura.

Non posso averne la certezza... ma ascoltare Iolanta di Cajkovskij in forma di concerto, con la direzione di Kirill Petrenko e una straordinaria orchestra come quella dei Berliner Philharmoniker, non può che, a mio parere, confermare questa affermazione.

Iolanta è l'ultima opera scritta da Piotr Ilic Cajkovskij e, nel complesso, pur non essendo un sommo capolavoro (come lo possono essere Eugenio Onegin o La dama di picche, per esempio) si porta però in dote tutto il bagaglio del Cajkovskij operista e non solo.

La trama è abbastanza semplice e ci narra le vicende di Iolanta, figlia cieca del Re René, che grazie all'amore per il principe forestiero Vaudémont riacquista la vista, nel lieto fine generale.

Kirill Petrenko prende per mano orchestra, solisti e coro e li porta ad una prestazione straordinaria. I colori messi da Cajkovskij in partitura risaltano tutti in maniera netta e comprensibile. La sua concertazione pare accompagnare l'ascoltatore in una sorta di percorso iniziatico, quasi come lo è per Iolanta stessa, e se i primi momenti sembrano diretti in sordina mano a mano che l'opera prende forma così anche l'orchestra di Petrenko si amplia in sonorità e armonici arrivando ad un finale veramente entusiasmante. Il direttore russo respira assieme ai cantanti, li accompagna e sostiene, ogni nota suonata dagli splendidi musicisti berlinesi hanno un'anima dietro a quello che noi ascoltatori percepiamo. Uno spettacolo quindi la sua direzione... e per questo la si apprezza ancora di più perché non "sporcata" da scene, costumi e regia.

Petrenko ha inoltre a disposizione una schiera di solisti veramente ben assortita che concorrono in maniera fondamentale all'ottima riuscita della serata.

Asmik Grigorian (che sostituisce la prevista Sonya Yoncheva) è totalmente padrona della parte e delle sue possibilità vocali. La sua voce è melodiosa il giusto e arriva alle note alte senza nessuna difficoltà, con acuti saldi e ben portati. Uno spasso ascoltarla in questo ruolo che già aveva dimostrato di interpretare a tutto tondo a Francoforte.

Liparit Avetisyan è un ottimo Vaudémont dalla voce squillante e ben salda, ben calibrata e dall'acuto facile.

Igor Golovatenko è un godibilissimo Robert che, oltre alla potenza del suo tono baritonale, trova espressioni musicali di tutto rispetto.

Mika Kares è un Re René dalla bella voce di basso che ben si presta a ciò che la parte prescrive.

Da ricordare inoltre tutti i comprimari, in particolare Michael Kraus (Ibn-Hakia) e Margarita Nekrasova (Marta).

Ben calibrato e funzionale anche il coro della Radio di Berlino.

Serata eccezionale... da non dimenticare facilmente.


Diretta streaming del 14 gennaio 2022 - ★★★★★

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