ROSSINI E BARBIERE... E' PUR SEMPRE CONNUBIO PERFETTO


Le scorse settimane è andato in scena a Rouen un interessante Barbiere di Siviglia rossiniano.
Merito dell’interesse va in primis alla regia di Pierre-Emmanuel Rousseau che, grazie alle belle scene “sivigliane”, sempre curate dal regista così come i costumi, rende la vicenda molto spigliata senza andare a stravolgere quelle che sono le prescrizioni del libretto di Sterbini. Solo alcuni movimenti di danza, nello specifico in alcuni momenti del concertato del finale del primo atto, si è notata a mio avviso la non completa aderenza alla musica del genio di Pesaro.


Nel complesso uno spettacolo, dal punto di vista visivo, interessante e sicuramente godibile.
La parte musicale ha visto la concertazione di Antonello Allemandi, frequentatore assiduo della partitura, che ha dato una lettura abbastanza originale, tenendo tempi a volte più larghi del solito ma che ha supportato e sostenuto con grande maestria le voci. Buono l'apporto delle masse artistiche che hanno recepito al loro meglio le indicazioni del direttore italiano.


Nei panni di un Figaro tatuato e a piedi nudi, reso un po’ galeotto dalla regia, è il baritono Joshua Hopkins che, se pur attorialmente pare molto centrato, non ha quella spigliatezza vocale che la parte del barbiere deve avere.


L’Almaviva di Xabier Anduaga ha una vocina un po’ nasale che fatica a scaldarsi durante la recita. Per carità le note ci sono tutte ma mancano ancora di peso e sembrano sfocarsi non poco quando tendono ad andare in alto. Buono il fraseggio e ben cantata anche l’aria finale (spesso tagliata) ma il suo Conte, anche in vista del suo prossimo debutto all’Opéra di Parigi, deve essere ulteriormente approfondito.


Problemi di fraseggio e cantabilità che non mancano invece a Mirco Palazzi (Basilio) e Riccardo Novaro (Bartolo). Questi tratteggiano due personaggi interessanti che hanno l’apice nelle due arie solistiche.
Vera protagonista vocale della serata è la giovane Lea Desandre nei panni di una spigliata Rosina sia scenicamente che vocalmente. La figura è un po’ esile ma l’ampiezza del registro e il peso di ogni singola nota cantata ne hanno fatto la grande rivelazione della serata.


Buoni i ruoli secondari con una menzione, soprattutto per l’aspetto scenico, della Berta di Julie Pasturaud.

Ecco il link per visualizzare la recita:
https://www.facebook.com/operaderouen/videos/3035877113150401/

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