LA VESTALE SPONTINIANA... IN SALSA VIENNESE

In questi giorni sta andando in scena al Theater an der Wien di Vienna una interessante edizione de La Vestale di Gaspare Spontini. L’opera, sicuramente il capolavoro del compositore marchigiano, troppo poco viene rappresentata sia in Italia che all’estero. Va quindi un plauso particolare all’istituzione musicale della capitale austriaca per averla portata sulle scene.


Della regia di Johannes Erath non parlerò in quanto l’opera è stata ascoltata tramite la radio austriaca.
La direzione musicale è affidata alla bacchetta di Bertrand de Billy che, alla guida dei bravissimi Wiener Symphoniker, riesce a cesellare in maniera sapiente la partitura ottenendo un buonissimo risultato e un perfetto equilibrio tra buca e palcoscenico. La sua lettura non è troppo classicheggiante ma ci dona un’opera completamente fluida dalla prima all’ultima nota scritta da Spontini. Molti suoni sono asciutti e non troppo ridondanti, cercando di guardare in questo forse allo stile neoclassico e non al futuro romanticismo. Punti più alti della direzione sono sicuramente i concertati e i ballabili, qui mantenuti nella loro integrità.


L’aspetto vocale ha a disposizione delle buonissime voci, a cominciare da Elza van den Heever che interpreta Julia. La sua è una voce non bellissima come timbro, soprattutto quando si alza verso le note più acute che però ci lascia un’interpretazione vocalmente molto convincente. A tal proposito ha cantato da manuale la sua grande aria del secondo atto “Impitoyables dieux!”.


L’altro protagonista dell’opera, Lucinius, è interpretato dallo straordinario Michael Spyres che con il suo inconfondibile timbro di tenore/baritono ci lascia un’interpretazione da manuale fatta di splendidi filati, acuti cristallini e tenuta invidiabile dalla prima all’ultima nota.
Buone le prove di Claudia Mahnke nel ruolo de La Grande Vestale e di quella vecchia volpe da palcoscenico che è Franz Joseph Selig nel ruolo de Le Souverain Pontife. Dotato di una voce dal timbro non particolarmente accattivante se la cava anche Sébastien Guèze nel ruolo non secondario di Cinna, che però inevitabilmente è subissato dalla grandezza e dalla classe di Spyres.


Buona la prova dell’Arnold Schoenberg Chor diretto da Erwin Ortner che in quest’opera ha un ruolo tutt’altro che secondario.

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