A VIENNA (in streaming)... PER GLI INTRECCI AMOROSI DI ERMONELA ED ELINA, SULLO SFONDO DELLA MUSICA DI CILEA

Continua ad essere lodevole l’impegno della Staatsoper di Vienna di mandare, in diretta streaming (e con una altissima qualità) alcuni degli spettacoli messi in scena nel massimo teatro della capitale austriaca.

Venerdì scorso il pubblico ha avuto modo di assistere ad una pregevole messa in scena di Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea, con un cast di primissimo ordine.


Lo spettacolo, pensato da David McVicar è molto bello, classico nel suo impianto scenico ma veramente ben pensato. Non è la prima volta che questo allestimento va in scena a Vienna e il suo rodaggio, in senso positivo, lo si scorge benissimo. L’intero palcoscenico è occupato, per buona parte, da un palcoscenico centrale girevole che, ruotando ci porta prima dietro le quinte della Comédie-Française poi nella villa della Duclos, per poi spostarci alla residenza del Principe di Bouillon e finire in un retropalco, giusta ambientazione per la morte di Adriana. Il regista non fa nulla di “fuori dagli schemi” ma tutti i personaggi riescono a muoversi ottimamente in scena, interessanti anche le parti coreografiche del terzo atto, e questo rende quello che lo spettatore vede… credibilissimo. Quando poi si hanno a disposizione cantanti che sono anche dei fuoriclasse dal punto di vista scenico… il gioco è fatto e la magia del teatro musicale può continuare a vivere.

Serata di debutti è stata quella di venerdì, ad iniziare dalla protagonista.


Ermonela Jaho debutta appunto nel ruolo di Adriana e lo fa ottimamente: di grandissima classe la sua entrata in scena con una “Umile ancella” calibratissima. La sua voce è molto bella anche se a volte tende, soprattutto nel primo atto, ad un vibrato non sempre congeniale. Con l’andare avanti della recita emergono la gran classe, l’ottima linea di canto, gli acuti saldi e luminosi nonché una passione veramente impressionante.


Altra debuttante è Elīna Garanča che porta in scena una splendida Principessa di Bouillon: fin dal suo ingresso il mezzosoprano lettone strega lo spettatore con la sua voce limpida il giusto, ben proiettata in alto ma dai bassi corposi e ben impostati. Ogni tanto qualcuno, sentendola cantare, ne denota una certa freddezza… cosa che qui è esattamente il contrario: l’intera esecuzione è da ascoltare e riascoltare.

Con una coppia di “prime donne” di questo genere non è facile, per i maschietti, competere.


Brian Jagde è un buon Maurizio che, pur avendo tutte le note per questo personaggio (tutt’altro che semplice da cantare), tende ad optare per una vocalità robusta e spinte durante tutto lo spettacolo: non ci sono particolari sfaccettature del personaggio e quindi la sua prestazione risulta troppo “monocorde”. Apprezzabile è poi il quarto atto dove il tenore statunitense riesce ad ottenere discreti colori.

Nicola Alaimo, ormai veterano del ruolo, è un buonissimo Michonnet anche se il suo primo atto è cantato un po’ al risparmio. Nel corso dello spettacolo però il baritono italiano prende confidenza e conferma le ottime impressioni date, sempre nello stesso ruolo, in alcuni spettacoli degli ultimi anni.

La folta schiera dei comprimari è di buon livello anche se non eccelsa: ben caratterizzato è l’Abate di Andrea Giovannini mentre al di sotto della sufficienza si attesta il Principe cantato da Evgeny Solodovnikov; interessanti poi i quattro attori della Comédie-Française interpretati da Ilja Kazakov (Quinault), Angelo Pollak (Poisson), Ileana Tonca (Jouvenot) e Patricia Nolz (Dangeville).


Asher Fisch dirige con piglio e una buona scelta di dinamiche: forse l'entrata del primo atto è anche un po' troppo frenetica ma poi si dispiegano abbastanza bene i colori di questa che è una partitura molto difficile da dirigere. Anche se potrebbe essere ancora più accurata (ma nello stesso tempo è migliore rispetto a quella della sua Adriana bolognese di qualche mese fa)... la sua concertazione si fa nel complesso apprezzare.

 

Diretta streaming del 29 ottobre 2021 – 🌟🌟🌟🌟

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