A MONACO DI BAVIERA (in streaming)... PER IL PRIMO FILTRO D'AMORE DI JONAS E ANJA

La Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera ha messo in scena per il suo Opernfestspiel una nuova produzione del capolavoro wagneriano Tristan und Isolde, il cui motivo principale era senza dubbio il debutto dei due protagonisti Jonas Kaufmann e Anja Harteros nonché il congedo formale del direttore musicale del teatro bavarese Kirill Petrenko, prossimo ormai ad entrare pienamente in carica con i Berliner Philharmoniker.

Quale occasione migliore per dedicarsi a quasi quattro ore di streming… di altissima qualità, tra l’altro.


Lo spettacolo, con la regia di Krzsystof Warlikowski, non ha dato sostanzialmente nulla all’opera in quanto personalmente l’ho trovato scialbo e incompleto: certo nulla a che vedere con il recente Tristan di Aix (quello sì veramente brutto visivamente) ma l’impressione è che qui di originalità ce ne sia veramente poca. La scena è sostanzialmente la stessa per tutta l’opera (un grande salone dalle pareti di legno, molto nord-europeo): pochissimi i movimenti in scena e alcune scelte non capibili (vedi il marinaio del primo atto che sembra un povero matto di un manicomio che viene curato da Brangäne), il tutto corredato da una serie di video-proiezioni che invece di aiutare la comprensione hanno scompigliato le carte. Nel complesso non si è visto nulla di dissacrante ma un’idea registica povera proprio di idee.

Fortunatamente l’aspetto musicale è di tutt’altro livello, anche se non tutto è eccellente.


Partirei dalla concertazione di Kirill Petrenko che non poteva congedarsi da Monaco in maniera migliore. Il suo è un Tristan “nuovo”, che si distacca dalle interpretazioni “germaniche”: il suono dell’orchestra (stratosferica) è di una limpidezza e di una morbidezza straordinarie. Gli impasti che il direttore riesce ad ottenere sono di una morbidezza unica anche se li si confronta con i momenti più maestosi che però restano sempre limitati al momento. Io ho trovato un Tristan molto intimo con punte di bellezza musicale assolute tra cui il preludio del primo atto e il duetto d’amore del secondo.


Jonas Kaufmann gioca moltissimo il personaggio difficilissimo di Tristan sul fraseggio e sul timbro scuro della sua voce. Ha forza quando serve ma riesce bene a modulare nei momenti più intimi come il duetto con Isolde del secondo atto. Esce indenne anche dal terribile terzo atto. La sua nel complesso è un’ottima performance che ci mostra un Tristan umanissimo e travagliato.


Anja Harteros ha provato l’azzardo di cantare Isolde… e la sua prova è nel complesso riuscita. Purtroppo nel registro più grave la voce tende a diventare più flebile ma quando ci si alza verso le note più acute è tutto un gran sentire. La sua è una Isolde, a mio parere, molto combattuta interiormente e riesce bene nell’assecondare quello che Petrenko le chiede.

Cantante wagneriana in tutto e per tutto Okka von der Damerau che canta un’ottima Brangäne.

Wolfgang Koch è un buon Kurwenal al quale manca un registro acuto solido e che quindi quando la voce sale… ci arriva sempre con molta difficoltà.

Mika Kares è un altrettanto buono König Marke, dal bel timbro che però non buca particolarmente.

Le altre parti di contorno sono tutte cantate da buonissimi interpreti.


Spettacolo del 31/07/2021 - 🌟🌟🌟🌟




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