IL TROVATORE GENOVESE... NON CONVINCE A PIENO!!!
Un impianto scenografico imponente e classico, come ormai
pochi se ne vedono, fa da contorno alla produzione de Il trovatore che
ha inaugurato la nuova stagione lirica del Teatro Carlo Felice di Genova. L’impianto
scenico, curato da Sofia Tasmagambetova e Pavel Dragunov, si rivela molto efficace
perché tende ad evitare i tempi morti
tra un quadro e l’altro, facendo uso di una sapiente pedana girevole che
dispiega in modo veloce i vari ambienti in cui è ambientata l’azione. La regia
di Marina Bianchi non mette niente di particolare sul piatto, ma ha il pregio
comunque di non stravolgere nulla nello svolgimento musicale dell’azione.
Il cast a disposizione è molto disomogeneo e, ancora se ce
ne fosse bisogno, ci fa capire quanto difficile sia mettere in scena il grande
repertorio melodrammatico italiano.
La palma di migliore cantante della serata va senza dubbio a
Rebeka Lokar, una bravissima e musicalissima Leonora. Il suo è un canto tutto
sul filato, armonioso, arioso, senza una minima sforzatura. Ottime le cabalette
e un “Miserere” veramente notevole.
Di contraltare rispetto alla splendida Leonora abbiamo un
Manrico, impersonato da Diego Cavazzin, che ce la mette tutta. La voce ha un
bel timbro ma dalle note medio-alte comincia a sentirsi molto sforzata, in
molti momenti un po’ in ritardo rispetto all’orchestra, una “Pira” discreta
(pur abbassata di mezzo tono). Sicuramente un prova non felicissima.
L’Azucena di Maria Ermolaeva sicuramente non sarà ricordata
come la zingara di riferimento. Anche lei tende a spingere un po’ troppo anche
se la voce, di per sé, avrebbe un bel timbro. Il peso però del personaggio è
più grande delle sue attuali possibilità.
Anche il Conte di Luna di Sergio Bologna non convince a
pieno. Tende spesso a spingere un po’ troppo e la voce, nei momenti più ariosi
e melodici (vedi il momento del “balen”) tende a vibrare un po’ troppo. Ci
lascia però un bel duetto nel quarto atto con la Lokar.
Il Ferrando (molto più giovane di tutti gli altri interpreti…
e in verità lui, da libretto, dovrebbe essere il più anziano) di Mariano Buccino è interessante e sicuramente è
il ruolo maschile più centrato dell’intero cast.
Buoni gli interpreti secondari. Buono anche il coro diretto
da Francesco Aliberti.
Qui il link per vedere l'opera ( che inizia all'ora 05.54.00 e finisce all'ora 08.39.00):
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