RIGOLETTO... DA MANTOVA ALLE CANARIE!!!
Per riprendermi dalla scorpacciata di Akhnaten di Glass… ho
pensato bene di guardarmi il Rigoletto verdiano andato in scena le
scorse settimane all’Opera di Tenerife.
L’allestimento, molto sobrio e con pochi elementi sebbene
ambientato senza stravolgere lo spazio temporale, è curato da Mario Pontiggia
che dà una lettura del capolavoro di Verdi molto lineare, senza strafare e nel
complesso seguendo le indicazioni che il libretto offre. Le scene di assieme
del primo quadro del primo atto e anche del secondo atto hanno visto in scena
anche delle ballerine che, a mio avviso, nulla hanno dato allo spettacolo e
anzi… forse se ne poteva ben fare a meno. Le scene sono funzionali con dei
grandi quadri sullo sfondo. Se i primi due atti erano ben caratterizzati
proprio brutta la dimora di Sparafucile e Maddalena del terzo, molto più simile
ad un carcere che ad una locanda.
La parte musicale è stata curata dal maestro Giuseppe Finzi
che ha cercato di tenere alto il ritmo durante tutta l’opera, avendo a
disposizione un’orchestra (la Sinfonica di Tenerife) non particolarmente
incline ai colori morbidi che in quest’opera tanto devono bilanciarsi con i momenti
più concitati.
Luis Cansino veste i panni di Rigoletto e porta
dignitosamente a termine la sua esibizione. Ho notato più di qualche difficoltà
nel duetto “Veglia o donna questo fior” così come, pur cantando discretamente,
poco pathos è riuscito a dare a “Cortigiani vil razza dannata”. Nel complesso
quindi una discreta prova vocale che però non ricorderò a lungo.
Il Conte di Mantova impersonato da Yihie Shi mi ha fatto,
invece, una buonissima impressione. Lo ricordo in molti ruoli rossiniani e
questa sua preparazione belcantistica molto ha giovato alla caratterizzazione
del suo personaggio. In alcuni momenti ha cercato anche mezze voci interessanti
mentre svettanti e saldi acuti hanno incorniciato la sua bella prova.
La giovanissima Leonor Bonilla, nel ruolo di Gilda, parte
con il freno tirato sia nel duetto con Rigoletto e nella sua celebre aria “Caro
nome” (a dire il vero la sua interpretazione di questo gioiello proprio non mi
è piaciuta) poi, nel corso della recita si scioglie e ci lascia un bel “Tutte
le feste al tempio” e un buon finale. Sicuramente avrà modo di maturare e
riaffrontare il personaggio con maggiore consapevolezza dei propri mezzi.
Buono lo Sparafucile di Simón Orfila, che si fa apprezzare
più per il duetto con Maddalena del terzo atto rispetto a quello dell’incontro
inziale con Rigoletto.
Dal punto di vista vocale è ineccepibile la Maddalena di Guadalupe
Barrientos anche se visivamente è poco proponibile.
Sufficienti i comprimari così come il coro.Questo il link per vedere lo spettacolo:
https://www.youtube.com/watch?v=emBvBTd_Jrk
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