A TREVISO... L'ULTIMA TOSCA PRIMA DELLA "SERRATA"
Ieri sera, da un Teatro “Mario
Del Monaco” desolatamente vuoto a causa delle nuove restrizioni dovute al
Covid-19, ho assistito in diretta streaming all’esecuzione in forma di concerto
di Tosca di Giacomo Puccini.
L’evento avrebbe dovuto
inaugurare la stagione autunnale del teatro trevigiano, con un cast e una
direzione orchestrale, di tutto rispetto.
Francesco Lanzillotta debuttava
in Tosca e nel complesso ne ha dato una lettura interessante, seppure a
mio avviso ancora acerba che inevitabilmente si affinerà col tempo. Il
direttore romano dirige con piglio l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta e
riesce ad ottenere delle buone sonorità anche se, in alcuni momenti, la scelta
dei tempi (tendenti essenzialmente verso ritmi sostenuti) e le forse poche
prove a disposizione hanno messo in difficoltà i musicisti, con attacchi poco
precisi da parte dei fiati e qualche scollamento nel settore degli archi. Pur
con qualche neo le atmosfere musicali ottenute sono buone ed hanno come punte
di diamante il buon finale primo e quasi tutto il terzo atto.
Chiara Isotton ha interpretato
Tosca calandosi in pieno nel personaggio e offrendone una prova generosa. L’ho
trovata un po’ restìa nel primo atto arrivando ad una consapevolezza maggiore
durante la recita. Buona la sua interpretazione di “Vissi d’arte” (con un
piccolo neo “emozionale” proprio sulla nota finale di chiusura dell’aria) e un
bel terzo atto. Potente ed emozionante il finale. Sicuramente potrà migliorarsi
ulteriormente affrontando più spesso il personaggio, considerando il fatto che
il peso del suo registro vocale ben si addice alla tessitura prevista da
Puccini per il ruolo.
Fabio Sartori (che tornava nella
sua Treviso) ci ha portato un ottimo Cavaradossi, dal canto generoso, dallo
squillo cristallino. Io lo ammetto, trovo che Sartori sia più a suo agio in
alcuni ruoli tenorili verdiani, però ieri sera ha tirato fuori tutta la sua
classe in un ruolo che sembra facile ma invece è proprio il contrario della
facilità. Nessun problema ad arrivare alle note più alte, poche problematiche
(risolte bene) di passaggio dal registro medio a quello più alto, una
interpretazione (pur nella limitatezza dell’aspetto visivo) a tutto tondo.
Apice della sua prestazione è sicuramente il terzo atto con un “E lucevan le
stelle” veramente ben cantato e un ottimo duetto con la Isotton.
Claudio Sgura è attualmente, a
livello italiano, uno dei migliori interpreti del ruolo di Scarpia e ieri sera
lo ha dimostrato. La sua voce scura non è mai banale, anche perché il ruolo del
“cattivo” scritto da Puccini va al di là delle note. Pur in presenza di una
rappresentazione in forma di concerto è uno Scarpia credibilissimo che ci
lascia un bel “Tre sbirri, una carrozza, presto” oltre che un ottimo secondo
atto.
Insieme ai tre protagonisti ci sono uno stuolo di comprimari complessivamente buoni. Buoni l’Insieme Corale Ecclesia Nova (diretto da Matteo Valbusa) e il Coro di Voci Bianche dell’Associazione Musicale “F. Manzato” (diretto da Silvia Rado). Ottimo l’intervento della solista del coro di voci bianche come pastorello ad inizio terzo atto.
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