SARA' TRADIMENTO... NO!!! SOLO UNA BELLA SIGARETTA IN QUEL DI PANICALE
L’ottima rappresentazione de Il segreto di Susanna di Ermanno Wolf-Ferrari ha chiuso domenica la sesta edizione del Pan Opera Festival di Panicale. Non si può non apprezzare l’ardimento degli organizzatori che, pur nel momento generale molto difficile, hanno saputo allestire una programmazione di tutto rispetto con due opere (la settimana prima è andata in scena Rita di Donizetti) oltre ad alcuni concerti che hanno animato il piccolo borgo umbro.
Come dicevamo Il segreto di Susanna è stato eseguito in forma
scenica con la regia di Marco Bellussi e i costumi di Carlos Tieppo. Il
palcoscenico del Teatro Caporali è piccolo ma ben si addice all’ambientazione dell’opera
di Wolf-Ferrari. Come tutti saprete la vicenda narra in modo esilarante la
gelosia del conte Gil per la contessa Susanna che ha come unico vizio e forma
di tradimento la sigaretta. Pochi elementi in scena (un divano, una scrivania,
un attaccapanni e un carrello con i liquori) ci dimostrano come sia semplice
costruire uno spettacolo, se si hanno delle idee. Favorito anche dall’ambientazione
“mignon” Bellussi segue quasi alla lettera il libretto di Enrico Goliscian e fa
muovere con disinvoltura i due cantanti protagonisti, aiutati dai due camerieri
muti (i bravi Daniel Bastos ed Elisabetta Galli) che completano la bella
riuscita visiva. Come dicevo… niente di particolare, ma lo spettacolo scorre
via piacevolmente.
La parte musicale ha visto impegnata la Pan Opera Festival Orchestra (che
a mio avviso ha suonato molto meglio rispetto alla settimana precedente
dedicata al lavoro donizettiano) diretta da Stefano Seghedoni. Avvalendosi
della riduzione orchestrale di Aldo Salvagno (che sostanzialmente divide l’orchestra
in archi e pianoforte) nel piccolo teatro si sentono atmosfere abbastanza
amalgamate, con tempi sempre giusti a mai troppo veloci. Belli alcuni momenti
come il solo di Susanna precedente il finale “Oh gioia, la nube leggera” o la stessa
sinfonia iniziale.
I cantanti sono nel complesso molto interessanti.
Piacevolissima all’ascolto e anche visivamente la Susanna di Francesca
Bruni. Il ruolo scritto da Wolf-Ferrari è molto particolare perché non è né per
un soprano di coloratura ma neppure per un mezzosoprano (io a casa ho due belle
edizioni con la Scotto e con la Antonacci) e per questo non è assolutamente un
ruolo semplice. Il soprano perugino ne viene a capo in maniera apprezzabile,
senza sbavature dall’inizio alla fine.
Il baritono Nico Mamone è un interessante Gil, a tratti forse dalla voce
un po’ troppo carica (bisogna sempre tenere ben presente il luogo dove si
canta), ma che recita bene e si fa apprezzare per la giusta linea di canto
anche se a mio avviso un po’ di “nobiltà” in più non guasterebbe.
Nel complesso uno spettacolo riuscito che dimostra una volta di più che,
quando ci sono le idee, i risultati artistici si ottengono. Quindi lunga vita
al festival di Panicale e… speriamo in titoli stimolanti anche il prossimo
anno.
Qui di seguito il link per vedere lo spettacolo:
Buono il livello esecutivo e la messa in scena, piacevolmente leggera la direzione. Bella la musica.
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