E' GIANNI SCHICCHI IL NOSTRO SALVATORE... FORSE

Il "beato" streaming ci fa gustare in questi tempi di pandemia tanti interessanti spettacoli da teatri italiani e non solo. Ieri sera ho avuto moto di apprezzare ancora una volta lo splendido lavoro messo insieme da tutte le maestranze dell'Ente Concerti Marialisa de Carolis di Sassari che, dopo la messa in scena lo scorso mese di Suor Angelica, ha allestito l'ultimo tassello del Trittico pucciniano e cioè Gianni Schicchi in un Teatro Comunale desolatamente vuoto ma carico di emozione (cosa che puntualmente è stata trasmessa anche tramite lo streaming). 

L'allestimento vede i bellissimi e coloratissimi costumi elaborati dai giovani dell'Accademia di Belle Arti, che fanno uso per lo più di carta e ci portano in un'era abbastanza atemporale in cui i vestiti diventano anche elementi scenici. Poche sono le scenografie che ci portano nella casa di Buoso Donati: un grande letto al centro e due praticabili ai lati che fanno entrare il medico Maestro Spinelloccio e il notaio Ser Amantio insieme ai due testimoni.

Tutta la storia viene giostrata dal regista Antonio Ligas quasi come una favola/musical nella quale si innescano elementi della commedia dell'arte (Schicchi detta il testamento travestito praticamente da Pulcinella). Il tutto però sembra non sviluppato fino in fondo... forse per la preponderanza dell'aspetto scenico. Nulla di male perché comunque lo spettacolo fila via liscio.

L'aspetto musicale è nel complesso interessante.

La direzione d'orchestra è affidata a Leonardo Sini che riesce a tenere in maniera compatta l'orchestra a ranghi ridotti. Forse i tempi non sono velocissimi ma nel complesso la sua è una concertazione che contempla sia i dettagli più ritmici insieme ai momenti più melodici.

Lucio Gallo è un ottimo Schicchi oltre che a un vero mattatore sulla scena. In maniera ricercata tutti sono ai suoi piedi e ogni nota viene scandita proprio per questo scopo. Una prestazione davvero superiore.

La Lauretta di Sara Rossini ha una vocalità interessante e ci lascia una bella interpretazione di "O mio babbino caro". Il suo fidanzato Rinuccio è ben interpretato visivamente da Giuseppe Infantino che però oltre ad un bel timbro tenorile unisce ancora un'espressività acerba.

Mastodontica la Zita di Anna Maria Chiuri, straordinaria cantante (che qui bissa l'ottima prestazione come Zia principessa nella Suor Angelica dello scorso mese).

Senza voler dimenticare nessuno ricordo tutti gli ottimi interpreti comprimari perché senza di loro, in un'opera "corale" così come è Gianni Schicchi il successo non sarebbe tale. 

Commenti

Post popolari in questo blog

A MILANO (in tv)... PER IL DON CARLO INAUGURALE

A ROVIGO... PER LA "GELIDA MANINA" DELLA BOHEME PUCCINIANA

A VERONA (in tv)... PER IL GIARDINO ARENIANO DEDICATO AL BARBIERE